Nel cuore pulsante di New York, l’arte sta vivendo una metamorfosi senza precedenti grazie all’intelligenza artificiale (IA). Le opere d’arte, tradizionalmente statiche, stanno acquisendo una nuova dimensione di vitalità, offrendo agli spettatori esperienze immersive che fondono creatività umana e tecnologia avanzata.​

Uno dei pionieri di questa rivoluzione è Refik Anadol, artista e innovatore di origine turca, noto per le sue installazioni che combinano arte e IA. Nel 2019, Anadol ha presentato “Machine Hallucinations: NYC”, un’opera che ha utilizzato 300 milioni di fotografie di New York e 113 milioni di altri dati, tra cui suoni della metropolitana e rumori del traffico. Questi elementi sono stati elaborati attraverso algoritmi di intelligenza artificiale per creare una rappresentazione dinamica e onirica della città che non dorme mai. L’installazione ha inaugurato l’Artechouse, una galleria di 6000 piedi quadrati nel quartiere di Chelsea, offrendo ai visitatori un’esperienza sensoriale unica. ​

La capacità dell’IA di analizzare e reinterpretare vasti insiemi di dati visivi e sonori ha aperto nuove possibilità espressive. Le “allucinazioni” generate dalle macchine di Anadol non solo catturano l’essenza di una metropoli in continua evoluzione, ma evocano anche la natura fluida e frammentata della memoria umana. Come osservato dalla critica Sophie Haigney, queste “data paintings” riescono a eliminare la soggettività dal record fotografico, pur catturandone completamente l’essenza, mimando quasi perfettamente la qualità della memoria umana. ​

Il successo di “Machine Hallucinations: NYC” ha spianato la strada a ulteriori esplorazioni artistiche. Nel 2020, Anadol ha presentato “Quantum Memories” alla Triennale della National Gallery of Victoria, utilizzando il software di calcolo quantistico di Google per immaginare e mappare in 3D un mondo parallelo. Questa opera ha vinto l’iF Design Award nel 2022, consolidando la reputazione di Anadol come innovatore nel campo dell’arte digitale. ​

A New York, l’integrazione dell’IA nell’arte sta ridefinendo il rapporto tra spettatore e opera. Le installazioni interattive permettono al pubblico di immergersi in ambienti dinamici, dove i confini tra realtà e rappresentazione si dissolvono. Questa sinergia tra arte e tecnologia non solo amplifica l’impatto emotivo delle opere, ma stimola anche una riflessione sul ruolo dell’intelligenza artificiale nella nostra percezione del mondo.

Di Fantasy