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A prima vista, mettere insieme sport e lavoro in fabbrica potrebbe sembrare un accostamento forzato. Eppure, a ben vedere, chi opera ogni giorno su una linea produttiva affronta sfide fisiche molto simili a quelle degli atleti: gesti ripetitivi, posture da mantenere, movimenti da compiere con precisione e misura. In entrambi i casi, un’esecuzione scorretta può portare non solo a un calo delle prestazioni, ma anche a problemi di salute. E proprio in questa convergenza tra sport e industria si inserisce la tecnologia, con un doppio ruolo fondamentale.

La prima forma di supporto è rappresentata dai dispositivi indossabili: abiti o accessori dotati di sensori in grado di misurare lo sforzo dei muscoli coinvolti nei movimenti. Un tempo usati quasi esclusivamente in ambito sportivo, questi strumenti trovano oggi applicazione crescente anche in contesti lavorativi, trasformandosi in alleati preziosi per la prevenzione degli infortuni.

La seconda è l’intelligenza artificiale, che entra in gioco per interpretare i dati raccolti dai sensori e fornire una lettura in tempo reale delle condizioni fisiche dell’individuo. Un esempio concreto di questa sinergia è rappresentato dal progetto Aurora – Sustainable Augmented Products for Sports and Safety, coordinato dall’Università Federico II di Napoli e inserito nel programma nazionale MICS (Made in Italy Circolare e Sostenibile). L’obiettivo è ambizioso: sviluppare attrezzature intelligenti e sostenibili, pensate sia per i lavoratori che per gli sportivi, capaci di migliorare la salute e il benessere durante l’attività.

Uno dei dispositivi più emblematici del progetto è il manicotto intelligente, un supporto indossabile progettato per monitorare in modo preciso lo sforzo dei muscoli dell’avambraccio. Pensato per chi svolge mansioni manuali ripetitive — come l’utilizzo di utensili su una linea di assemblaggio —, il manicotto è utile anche per sportivi che praticano discipline come il padel o il tennis. La sua forza sta nella capacità di acquisire bio-segnali e interpretarli attraverso tecniche avanzate di statistical learning, cioè algoritmi IA sviluppati all’interno del Dipartimento di Ingegneria della Federico II. Questo consente non solo di individuare segnali di affaticamento, ma anche di monitorare la qualità del gesto, fornendo un feedback utile per prevenire danni muscolari o posturali.

La componente “intelligente” di questi dispositivi non si limita all’analisi: include anche la capacità di verificare se il dispositivo è stato indossato correttamente. Questo è un aspetto fondamentale per garantire l’affidabilità dei dati nel tempo, soprattutto in ambienti dinamici e soggetti a sollecitazioni costanti.

A tutto questo si affianca un importante impegno verso la sostenibilità: Aurora prevede infatti la progettazione di materiali e processi produttivi che garantiscano una lunga durata dei capi, anche dopo numerosi cicli di lavaggio e utilizzo, ma anche un basso impatto ambientale una volta concluso il ciclo di vita del prodotto. È il principio dell’economia circolare applicato al wearable tech.

Il progetto Aurora si inserisce all’interno dello spoke 4 del programma MICS, che si occupa di materiali intelligenti e sostenibili. Coordinato dal professor Domenico Caputo, lo spoke coinvolge istituzioni prestigiose come il Politecnico di Torino, l’Università di Brescia, quella di Bergamo e il CNR. Avviato nel marzo 2023, il progetto terminerà nel dicembre 2025 e beneficia di un finanziamento complessivo superiore a 125 milioni di euro, di cui oltre 114 provenienti dal PNRR e più di 11 da partner privati.

Il programma MICS, di cui fanno parte aziende di rilievo come Leonardo, Brembo, Italtel, Sacmi e Thales Alenia Space, mira a promuovere l’innovazione sostenibile in tre settori chiave del Made in Italy: abbigliamento e moda, arredamento, e automazione. L’obiettivo è ridurre l’impatto ambientale, promuovere l’uso di materiali riciclati e riutilizzabili, e rafforzare la competitività delle imprese italiane attraverso l’adozione di tecnologie avanzate.

Come sottolinea Caputo, i risultati delle ricerche del progetto Aurora non solo offrono benefici sociali immediati, ma rappresentano anche un’opportunità strategica per la crescita economica del Paese. L’integrazione di materiali eco-compatibili e soluzioni intelligenti può infatti trasformarsi in un vantaggio competitivo, capace di guidare l’industria italiana verso un futuro più sicuro, efficiente e sostenibile.

Di Fantasy