Negli ultimi mesi, YouTube è stato invaso da una nuova ondata di video deepfake che sfruttano il nome del famoso rapper Sean “Diddy” Combs, noto anche come Puff Daddy. Questi video, realizzati con l’intelligenza artificiale, presentano contenuti falsi e sensazionalistici, spesso associando celebrità come Brad Pitt, Will Smith, Justin Bieber e Oprah Winfrey a presunti scandali legati a Diddy. L’obiettivo principale di questi canali è attrarre visualizzazioni e generare introiti pubblicitari, sfruttando la popolarità del caso legale che coinvolge l’artista.
Secondo quanto riportato dal The Guardian, circa 26 canali YouTube hanno prodotto quasi 900 video deepfake su Diddy, accumulando oltre 70 milioni di visualizzazioni nell’ultimo anno. Questi video presentano titoli e miniature accattivanti, spesso con citazioni inventate e immagini manipolate, per attirare l’attenzione degli utenti. Ad esempio, alcuni video affermano che celebrità abbiano testimoniato contro Diddy o che siano state coinvolte in atti sessuali con lui, ma tutte queste affermazioni sono completamente false.
Un caso emblematico è quello del canale “Peeper”, che ha pubblicato un video con il titolo “Justin Bieber Exposes Will Smith, Diddy, and Clive Davis for Grooming Him”, ottenendo oltre 2,3 milioni di visualizzazioni. Tuttavia, questo video è stato successivamente rimosso dalla piattaforma per violazione delle politiche di YouTube. Altri canali, come “Pak Gov Update” e “Celeb Buzz”, hanno seguito la stessa strategia, creando contenuti simili per attrarre spettatori.
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La creazione di questi video deepfake è resa possibile grazie all’avanzamento delle tecnologie di intelligenza artificiale, che permettono di generare contenuti audio e video realistici con un investimento minimo. Secondo Wanner Aarts, un creatore di contenuti che gestisce numerosi canali automatizzati, è possibile produrre un video con meno di 10 dollari, utilizzando strumenti come ChatGPT per la scrittura dei copioni, Midjourney per le immagini e ElevenLabs per la voce artificiale. Aarts afferma di guadagnare oltre 130.000 dollari al mese grazie a questa attività.
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Nonostante l’efficacia di questa strategia nel generare entrate, essa comporta rischi significativi. YouTube ha già rimosso 16 canali per violazioni delle sue politiche contro lo spam e la disinformazione, e molti altri rischiano di essere demonetizzati o chiusi. Inoltre, le celebrità coinvolte potrebbero intraprendere azioni legali contro i creatori di questi contenuti.
Questo fenomeno non è limitato ai paesi anglofoni: canali in spagnolo, francese e persino in urdu stanno producendo contenuti simili, dimostrando la portata globale del problema. Ad esempio, il canale pakistano “AS Venture” ha ottenuto un notevole successo creando video deepfake su Diddy, aumentando significativamente il numero di iscritti e visualizzazioni.
In conclusione, l’industria dei deepfake su YouTube rappresenta una nuova frontiera della disinformazione, dove la tecnologia viene utilizzata per creare contenuti falsi che attraggono milioni di spettatori. Sebbene questa pratica possa generare guadagni rapidi, essa solleva gravi preoccupazioni etiche e legali, mettendo in luce la necessità di regolamentazioni più severe e di una maggiore consapevolezza da parte degli utenti riguardo alla veridicità dei contenuti che consumano.