Visto che l’intelligenza artificiale generativa sta rapidamente rivoluzionando i contenuti digitali, la necessità di strumenti affidabili per distinguere l’autentico dal manipolato si fa sempre più pressante. In questo contesto, DeepBrain AI, un’azienda specializzata proprio nell’IA generativa e guidata dal CEO Se-young Jang, ha compiuto un passo significativo per affrontare questa sfida, annunciando l’11 novembre il lancio di un servizio API specificamente progettato per il rilevamento dei deepfake, rivolto a imprese e istituzioni.
Questa mossa strategica si inserisce in un quadro più ampio di collaborazione e supporto istituzionale, in quanto il servizio API fa parte del prestigioso progetto di “Ricerca e Sviluppo Tecnologico Culturale”, un’iniziativa promossa e sostenuta dal Ministero della Cultura, dello Sport e del Turismo e dalla Korea Creative Content Agency. L’importanza di questa integrazione risiede nella sua capacità di democratizzare una tecnologia di difesa critica: la funzionalità di rilevamento dei deepfake, precedentemente accessibile unicamente attraverso la piattaforma interna di DeepBrain AI, è stata ora aperta a una vasta gamma di applicazioni e programmi esterni.
Il cuore di questa offerta è la soluzione di rilevamento denominata “AI Detector”, uno strumento sofisticato e multifattoriale. La sua forza risiede nella capacità di identificare e smascherare un ampio spettro di contenuti sintetici e alterati. Questo include la “Face Generation” (generazione di volti), il “Face Swap” (scambio di volti) e il “Lip Sync” (sincronizzazione labiale), tutte tecniche comunemente utilizzate nella creazione dei deepfake. La tecnologia di base su cui si poggia è un’architettura robusta che combina il rilevamento avanzato delle immagini e della voce con l’analisi approfondita del video, garantendo un approccio olistico alla verifica dell’autenticità.
Un aspetto particolarmente notevole e motivo di vanto per l’azienda è il successo della sua commercializzazione, soprattutto in Corea. È stato evidenziato che la tecnologia per identificare un deepfake analizzando le differenze tra i pixel e attingendo a un elevato numero di riferimenti nazionali è stata introdotta con successo per la prima volta negli uffici pubblici in Corea. Questo rappresenta un traguardo significativo non solo per DeepBrain AI ma per la sicurezza digitale a livello nazionale.
Jang Se-young, CEO di DeepBrain AI, ha sottolineato l’urgenza e il valore di questa innovazione. “Con la rapida diffusione della tecnologia deepfake, distinguere l’autenticità dei contenuti generati dall’intelligenza artificiale sta diventando sempre più importante,” ha affermato. Il lancio dell’API, a suo dire, è “significativo in quanto consente ad aziende e organizzazioni di applicare facilmente le funzionalità di rilevamento dei deepfake senza dover costruire un sistema separato.” Questa facilità di integrazione abbassa drasticamente la barriera all’adozione per le entità che necessitano di protezione contro la disinformazione o la manipolazione veicolata dai deepfake.
