La frenetica corsa all’Intelligenza Artificiale ha trasformato la capacità di calcolo, e in particolare l’accesso alle potenti GPU (Graphics Processing Unit), nella risorsa più strategica e contesa del settore tecnologico globale. In questa competizione senza precedenti, Meta ha compiuto una mossa significativa e strategica in Europa, siglando un accordo di leasing di GPU su larga scala con Nevius, un fornitore di servizi cloud con sede nei Paesi Bassi. Questo contratto, che ha un valore stimato di 3 miliardi di dollari in cinque anni, è destinato ad accelerare in modo cruciale lo sviluppo dell’IA di Meta, garantendo l’infrastruttura stabile e ad alte prestazioni necessaria per i suoi progetti più ambiziosi.

L’accordo, annunciato da Nevius l’11 novembre, sottolinea non solo l’enorme fabbisogno di calcolo di Meta, ma anche la sua volontà di diversificare i fornitori al di là dei player tradizionali statunitensi. Arkady Voloz, fondatore di Nevius, ha commentato la portata della domanda in una comunicazione agli azionisti, affermando che, sebbene la richiesta di capacità di elaborazione fosse stata “enorme”, l’azienda ha dovuto limitare le dimensioni del contratto alla sua attuale capacità di GPU e di potenza disponibile. Nonostante ciò, Nevius si è impegnata a rendere operativa l’infrastruttura necessaria per adempiere all’accordo entro i prossimi tre mesi, dimostrando la velocità e l’agilità richieste dal mercato dell’IA.

Meta ha chiarito la ragione strategica di questo investimento massiccio, dichiarando che “l’Intelligenza Artificiale è una forza trainante fondamentale per l’innovazione in tutte le linee di prodotti Meta”. L’azienda si aspetta che questo accordo garantisca un’infrastruttura GPU stabile e ad alte prestazioni, che accelererà in modo significativo il ritmo della ricerca futura sull’Intelligenza Artificiale e lo sviluppo dei servizi in tutto il suo ecosistema, dal metaverso ai social network.

La storia di Nevius aggiunge un interessante strato geopolitico alla notizia. Con sede nei Paesi Bassi, l’azienda è un’emanazione, o “neocloud”, derivata da Yandex, un tempo nota come la “Google russa”. Questa origine le ha permesso di sviluppare una robusta esperienza nella gestione di data center su larga scala, espandendo la sua attività principalmente in Europa.

Il contratto con Meta non è il primo grande successo di Nevius nell’attrarre la domanda dei giganti tecnologici americani. Con l’aumento esponenziale della necessità di potenza di calcolo da parte delle big tech d’oltreoceano, Nevius aveva già firmato, lo scorso settembre, un contratto di fornitura di capacità del valore impressionante di 17,4 miliardi di dollari con Microsoft (MS). Questi accordi sottolineano la posizione sempre più centrale dell’Europa come fornitore di infrastrutture critiche per l’IA, grazie anche a player emergenti e agili come Nevius.

L’entità di questi accordi è un chiaro indicatore della febbre che attanaglia il mercato dell’infrastruttura AI. Nevius stessa ha comunicato risultati finanziari che riflettono questa espansione verticale: il fatturato del terzo trimestre è quasi quadruplicato rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 146,1 milioni di dollari. Questo boom di entrate è alimentato da un investimento altrettanto vertiginoso: nello stesso periodo, le spese in conto capitale di Nevius sono aumentate di sei volte rispetto all’anno precedente, toccando i 955,5 milioni di dollari. Tale crescita è interamente guidata dall’acquisizione massiccia di GPU e dall’espansione aggressiva dei data center e delle infrastrutture di alimentazione necessarie per sostenere i contratti miliardari appena siglati. In conclusione, l’investimento di Meta in Nevius non è solo una mossa per garantirsi hardware cruciale, ma un simbolo della disperata e costosa ricerca globale di capacità computazionale per vincere la corsa all’Intelligenza Artificiale.

Di Fantasy