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L’evoluzione del robot umanoide Optimus di Tesla continua a catalizzare l’attenzione globale, oscillando tra la meraviglia per i rapidi progressi tecnologici e lo scetticismo per le scadenze ambiziose spesso mancate dal suo creatore. L’ultima dimostrazione di questo sviluppo è arrivata sotto forma di un breve ma incisivo video pubblicato da Tesla stessa su X, l’ex Twitter, e immediatamente amplificato dal CEO Elon Musk. Il filmato, della durata di soli quattro secondi, ritrae Optimus mentre corre con una fluidità inaspettata all’interno degli spazi della fabbrica.

La reazione del pubblico e degli esperti è stata unanime nell’elogiare i movimenti del robot, descritti come straordinariamente naturali e nettamente superiori a qualsiasi cosa presentata in precedenza. Questa performance ha fornito una sorprendente prova del salto di qualità compiuto dal progetto, un miglioramento talmente evidente da aver generato commenti che mettevano in ridicolo altri sforzi nel settore, come un recente episodio in Russia in cui un umanoide era caduto rovinosamente sul palco. Tesla stessa ha voluto sottolineare la velocità di questa progressione, ritwittando un video di confronto che affiancava le prestazioni attuali del robot a quelle di soli due anni e mezzo fa, nel maggio del 2023, quasi a voler marcare l’incredibile curva di apprendimento e sviluppo intrapresa dal progetto in un lasso di tempo così breve.

A confermare la maturazione tecnologica di Optimus sono state anche le presentazioni tenutesi in occasione della conferenza NeurIPS, una delle più importanti al mondo nel campo dell’intelligenza artificiale. In questa sede, Tesla ha svelato dettagli ingegneristici che mirano a colmare il divario tra la macchina e l’essere umano. Particolare attenzione è stata riservata alle nuove dita del robot, dotate di ben ventidue gradi di libertà (DoF), che si avvicinano a una precisione di manipolazione paragonabile a quella di una mano umana. A ciò si aggiunge l’introduzione di una ricarica completamente autonoma, un passo cruciale per garantire l’autosufficienza operativa del robot. I partecipanti alla conferenza hanno espresso stupore, riconoscendo che i dettagli e la finezza dei movimenti di Optimus stanno diventando quasi indistinguibili da quelli di un essere umano.

Nonostante gli evidenti progressi a livello di ingegneria e movimento, il progetto Optimus continua a vivere nella tensione tra una visione futuristica estremamente audace e la cruda realtà della produzione. Il CEO Elon Musk ha mantenuto ferma la sua fiducia, annunciando che la terza generazione di Optimus è attesa per il prossimo anno, come anticipato nel comunicato sugli utili del terzo trimestre. Musk ha espresso la convinzione che le capacità del robot saranno presto quasi identiche a quelle umane, spingendosi a dire che maneggiarlo sarà “naturale come indossare una tuta da robot” e che sarà necessario “toccarlo personalmente per credere che si tratti di un robot”.

Tuttavia, le ambiziose proiezioni di Musk si scontrano regolarmente con le difficoltà pratiche della robotica su scala. La maggior parte delle promesse di produzione di massa relative a Optimus sono state, infatti, posticipate. All’inizio dell’anno era stato fissato l’obiettivo di produrre cinquemila unità entro la fine dell’anno, un traguardo che è stato ampiamente mancato, con notizie che indicano che solo poche centinaia di unità sono state effettivamente realizzate. Il progetto Optimus, dunque, si presenta come un unicum nel panorama tecnologico: da un lato, dimostra un avanzamento spettacolare e misurabile che sta ridefinendo i limiti dell’androide umanoide; dall’altro, ricorda che il salto dalla dimostrazione di laboratorio alla produzione industriale su vasta scala, capace di concretizzare la visione di un futuro robotizzato, è ancora un ostacolo complesso e ricco di insidie da superare.

Di Fantasy