Quando penso a un marketing davvero efficace, lo immagino come quel manager di banca in un piccolo paesino: ti conosceva, capiva la tua situazione, anticipava i tuoi bisogni. Oggi, grazie all’intelligenza artificiale, quel livello di cura personale è possibile su scala enorme. È proprio a questa visione che si ispira Sandeep Menon, co‑fondatore di Auxia, nel suo illuminante articolo pubblicato su Unite.AI il 19 agosto 2025.
Un tempo, il marketing era un lavoro frammentario: dati, analisi, creatività — ogni reparto era un pezzo del puzzle che richiedeva tempo, coordinazione e spesso faceva perdere slancio e precisione nella risposta al mercato. Oggi, Menon ci racconta di un cambiamento profondo: gli AI agent non aspettano istruzioni, ma agiscono. Analizzano comportamenti, ottimizzano campagne, forniscono insight — il tutto in tempo reale. Il ruolo del marketer si trasforma: da orchestratore di team a visionario strategico che lascia l’esecuzione nelle mani intelligenti delle macchine.
Il vero handicap di molte medie imprese è oggi la frammentazione: decine di strumenti, dati isolati, visioni spezzate del cliente. Auxia propone un’alternativa: un sistema che unisca dati, intelligenza e attivazione in un’unica piattaforma AI‑centric. Un centro di verità, dove ogni azione è coerente, misurabile e guidata da un’unica fonte intelligente.
Con gli agenti AI che si occupano di compiti specialistici — dall’analisi delle performance (Analyst Agents), all’ottimizzazione strategica (Decision Agents), alla creazione di contenuti personalizzati (Content Agents) — il marketing evolve. Le figure tradizionali si convertono in professionisti ibridi, i “super‑marketer”, capaci di operare a un livello che fino a poco tempo fa richiedeva interi team.
Ecco alcuni casi concreti, quando la teoria diventa pratica:
- Retail: un agent individua il prodotto successivo da suggerire nella cronologia di un cliente, addirittura cambiando categoria: un mix di scaltrezza e immediatezza che aumenta il valore del cliente nel tempo.
- Settore finanziario: un sistema di onboarding personalizzato in tempo reale ha migliorato i tassi di conversione di oltre il 50%.
- Workflow tradizionalmente complessi: mentre un tempo servivano settimane o mesi per implementare un modello di machine learning, oggi gli agenti lo fanno all’istante — ed è il marketing team in prima linea a gestire il processo.
Immagina: niente più riunioni tempestose con gli analisti, aspettative di report, dati obsoleti. L’AI agente ti avvisa quando un segmento risponde, cosa funziona, cosa va migliorato — senza che tu debba chiederlo. È il futuro del CMO: insight in tempo reale, azioni immediate, sempre informati e pronti ad adattarsi.
La visione di Menon è parte di un fenomeno più ampio:
- Gli AI agent, definiti come sistemi semi o completamente autonomi capaci di percepire, decidere e agire, stanno rivoluzionando il marketing con personalizzazione e orchestrazione intelligenti.
- Le sfide? L’eccesso di automatizzazione può rischiare di soffocare la creatività umana, e la gestione dei dati — soprattutto nel rispetto della privacy — rimane cruciale.
- A livello tecnologico, un’architettura agentica include agenti specializzati (creativi, analitici, strategici) coordinati da un “super‑agent” orchestratore.
- Settori diversi, come la moda di lusso, stanno sperimentando agenti IA agentici sia per operazioni interne sia per esperienze cliente personalizzate — dando però precedenza a quelle non direttamente visibili per ridurre i rischi.
- Giganti come Adobe hanno già lanciato suite di agenti capaci di elaborare dati, creare contenuti, ottimizzare customer journey e alimentare vendite, dimostrando quanto la tecnologia stia diventando concreta e applicabile nel marketing daily
I leader di marketing si rendono sempre più conto che, per restare competitivi, bisogna investire in AI. Al Cannes Lions 2025, molti CMOs hanno espresso fiducia nell’innovazione IA, ma hanno sottolineato la necessità di bilanciare creatività e analisi, autenticità e agilità.