Per quasi due decenni, Grammarly è stato il compagno fedele di studenti e professionisti: un correttore silenzioso e affidabile che perfezionava grammatica, ortografia e stile. Ma con l’arrivo dell’AI, l’azienda sta tracciando una rotta completamente nuova, trasformandosi da semplice strumento di revisione a vero e proprio alleato nel processo creativo.
La chiave di questa evoluzione? L’agentic AI, una piattaforma che affianca all’utente degli agenti intelligenti pensati per soddisfare esigenze specifiche di scrittura. Questi “co-autori virtuali” non accettano prompt generici, ma lavorano in simbiosi col tuo documento, usufruendo del contesto, del tono e dell’obiettivo comunicativo. È una svolta che ridefinisce la relazione tra autore e AI, mettendo il primo al centro del processo creativo.
Grammarly ha lanciato una suite di otto agenti AI specializzati, ciascuno progettato per svolgere compiti concreti e contestualizzati. Ecco alcuni esempi:
- Citation Finder: trova e formatta automaticamente fonti autorevoli per sostenere le tue affermazioni.
- AI Grader: valuta il testo secondo criteri predefiniti (rubriche, standard di corso) e fornisce un feedback strutturato.
- Reader Reactions: anticipa come un lettore – che sia un professore, un cliente, un superiore – potrebbe reagire al tuo testo.
- Expert Review: offre suggerimenti specifici per settori come medico, legale o accademico.
- Proofreader, Paraphraser, AI Detector (per distinguere testo umano da testo generato da AI) e Plagiarism Checker (per verificare l’originalità) completano la gamma.
Tutti questi agenti operano all’interno di Docs, la nuova piattaforma di scrittura di Grammarly progettata per essere AI-native. Non serve più alternare app o digitar prompt: l’assistenza emerge in tempo reale, quando serve, nel flusso stesso della scrittura.
La vera innovazione risiede nella consapevolezza contestuale: non si tratta solo di correggere parole, ma di capire chi sei, cosa vuoi comunicare e a chi ti rivolgi. Ad esempio, lo studente può strutturare tesi più solide supportate da fonti giuste, verificare il rispetto della traccia, testare il tono e anticipare dubbi del lettore. Il professionista può adattare il messaggio in base allo stakeholder (CEO, clienti, team), ricevere feedback specialistico e generare comunicazioni accurate e convincenti.
L’educazione, in particolare, diventa terreno fertile per questa tecnologia: Grammarly vuole che gli studenti diventino AI-literate, non poco più veloci. Così gli agenti offrono autonomia senza sostituirsi, incoraggiando competenze reali come la ricerca, la citazione corretta e la chiarezza del pensiero.
In un mercato sempre più affollato di strumenti AI (pensiamo a Microsoft Copilot o Google Gemini), Grammarly si distingue perché:
- È già integrato in milioni di applicazioni usate quotidianamente.
- Punta alla comprensione del contesto, non solo alla generazione testuale.
- Rimane centrato sull’utente: “aiutarti a scrivere meglio, non a scrivere per te”.