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L’arresto cardiaco improvviso rappresenta una delle principali cause di morte a livello globale, con tassi di sopravvivenza che rimangono allarmantemente bassi. Tuttavia, recenti sviluppi nel campo dell’intelligenza artificiale (IA) stanno offrendo nuove speranze per migliorare le possibilità di sopravvivenza in queste situazioni critiche.

Un recente studio pubblicato su Resuscitation Plus ha esaminato 197 articoli scientifici, mappando l’applicazione dell’IA nella gestione dell’arresto cardiaco. Questo lavoro, coordinato da Federico Semeraro e Elena Giovanna Bignami, ha evidenziato come l’IA possa essere utilizzata per prevedere un arresto cardiaco, classificare i ritmi cardiaci e prevedere gli esiti neurologici dopo la rianimazione.

Un altro interessante sviluppo riguarda l’uso di assistenti vocali basati su IA, come ChatGPT, per guidare i soccorritori nelle manovre di rianimazione cardiopolmonare (RCP). In una sperimentazione, è stato testato l’uso della modalità vocale avanzata di ChatGPT, che ha fornito indicazioni tempestive e accurate anche a soccorritori non esperti. Questo approccio ha mostrato risultati promettenti, con risposte scientificamente corrette in media, sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per valutare l’efficacia in scenari reali complessi.

Oltre all’uso dell’IA, è fondamentale promuovere la formazione delle persone nelle manovre di rianimazione. In Italia, oltre due milioni di cittadini hanno partecipato a corsi per apprendere le tecniche di primo soccorso. Inoltre, l’introduzione di dispositivi come i defibrillatori automatici esterni (DAE) in luoghi pubblici ha contribuito a migliorare le possibilità di sopravvivenza, poiché consentono anche ai non professionisti di intervenire tempestivamente.

Di Fantasy