Quando si cammina in città, è comune percepire diverse temperature: il sole batte più forte tra grattacieli, mentre lungo i viali alberati si respira con più tranquillità. Ma cosa succederebbe se potessimo vedere tutto questo in una mappa dettagliata, quasi metro per metro? In Italia, un team della Fondazione Bruno Kessler (FBK) sta trasformando questa idea in realtà, grazie all’intelligenza artificiale applicata ai dati satellitari e alle misurazioni in loco.
Le cosiddette isole di calore urbane (UHI) sono zone della città in cui le temperature rimangono persistentemente più alte rispetto ad altre aree. FBK ha deciso di studiarle assieme ai livelli di inquinamento, per mostrarci che caldo e smog spesso non viaggiano separati, ma sono interconnessi.
Per farlo, il team ha applicato una tecnica chiamata downscaling: si tratta di trasformare dati satellitari, inizialmente imprecisi su scala di un chilometro, in mappe molto più dettagliate. Hanno usato una rete neurale addestrata con combinazioni di immagini termiche satellitari e dati raccolti da voli aerei dotati di sensori infrarossi. Il risultato? Una mappa delle temperature dell’aria con definizione fino a 30 metri, e presto ancor più precisa.
Il progetto non si limita alle temperature. L’unità MTSD di FBK sta integrando i dati sui principali inquinanti — ozono, biossido di azoto, monossido di carbonio — per creare mappe altrettanto dettagliate della qualità dell’aria. Sensoristica mobile, sincronizzata al volo dei satelliti, raccoglierà campioni direttamente strada per strada: è un modo per associare in modo accurato e tempestivo i livelli di smog alle specifiche isole di calore.
Il modello IA sviluppato da FBK utilizza variabili ambientali come emissività del suolo, densità edilizia, copertura vegetale, e molte altre, per restituire un quadro termico realistico e percepito. In altre parole, non solo misurano la temperatura effettiva, ma quella che sentiamo davvero.
L’utilità di queste mappe è fuori discussione. Gli amministratori possono usarle per orientare interventi urbani concreti: tetti verdi, superfici evaporanti, materiali di pavimentazione più freschi — tutte strategie basate sui punti caldi e più inquinati individuati dalle mappe.
Il progetto è parte del più ampio programma europeo USAGE, che mira a rendere i dati geospaziali più fruibili per supportare la pianificazione urbana e le politiche climatiche di domani. FBK, grazie all’unità 3DOM e MTSD, dimostra come IA, tecnologie sensoristiche e una visione interdisciplinare possano convergere per rendere le città più consapevoli e sostenibili.