Eric Schmidt, l’ex CEO di Google, ha recentemente espresso la sua opinione sulla competizione tra Stati Uniti e Cina nel campo dell’intelligenza artificiale (IA). Parlando all’AI Expo for National Competitiveness, Schmidt ha sottolineato che, nonostante la Cina stia facendo grandi sforzi per dominare vari settori, gli Stati Uniti mantengono ancora un vantaggio significativo nell’IA.
Schmidt ha affermato che gli Stati Uniti sono avanti rispetto alla Cina di almeno due o tre anni nell’IA, un divario che considera notevole nel mondo della tecnologia.
Tuttavia, ha anche avvertito che nei prossimi vent’anni, la Cina si concentrerà fortemente sulla competitività nazionale nel suo complesso, concentrandosi sul dominio di diverse industrie.
Riguardo alla competizione con l’Europa, Schmidt si è detto meno preoccupato, poiché ritiene che l’Europa sia più focalizzata sulla regolamentazione anziché sulla leadership tecnologica. Ha sottolineato il rischio di una regolamentazione eccessiva, ma ha osservato che attualmente l’attenzione è più rivolta altrove.
Schmidt ha indicato la carenza di chip come uno dei principali ostacoli attuali per la Cina, risultato di diverse sanzioni che hanno limitato l’approvvigionamento di chip semiconduttori nel paese. Tuttavia, ha osservato che il successo di queste misure rimane incerto.
Nonostante le sfide, la Cina continua a mantenere una priorità in vari settori, come evidenziato dalla recente rinuncia di Elon Musk a visitare l’India.
Schmidt ha concluso con ottimismo, suggerendo che gli Stati Uniti potrebbero rimanere in vantaggio nell’IA se non commettono errori. Ha rilevato che la maggior parte delle aziende americane si sta già impegnando volontariamente per garantire la sicurezza nell’uso dell’IA, riducendo così la necessità di regolamentazioni drastiche al momento. Tuttavia, ha previsto che nel prossimo decennio potrebbero essere introdotte normative in alcuni settori per affrontare i potenziali rischi dell’IA.