Gli editori, tanto consolidati quanto nascenti, hanno recentemente navigato acque agitate con l’ingresso dell’intelligenza artificiale (IA) nel giornalismo. La dinamica con l’IA è complessa e spesso conflittuale, con sentimenti contrastanti sull’uso e sulla scrittura di IA.
Queste tensioni sono state accentuate la scorsa settimana quando MSN di Microsoft ha pubblicato un sondaggio IA sulle cause della morte di un atleta, causando indignazione per il potenziale danno alla “reputazione giornalistica”. I lettori hanno risposto con sdegno, trovando il sondaggio inappropriato e offensivo.
Microsoft ha disabilitato i sondaggi IA per tutti gli articoli e ha promesso di prevenire errori simili, secondo il direttore generale Kit Thambiratnam.
Il passaggio di MSN da editori umani a IA ha generato controversie, con errori gravi inclusi falsi rapporti su Joe Biden e teorie del complotto riguardanti il COVID-19. Anche Microsoft Start ha avuto i suoi problemi, suggerendo in modo inappropriato una visita all’Ottawa Food Bank.
Le accuse precedenti a Microsoft includono la promozione di “contenuti spazzatura” post licenziamento dei suoi editori. Tuttavia, il panorama sta cambiando con OpenAI che promuove l’adozione del suo prodotto nei media, inclusi accordi con l’Associated Press e un progetto con l’American Journalism Project.
Si vocifera anche che Google stia sviluppando “Genesis”, uno strumento per generare contenuti di notizie che potrebbe supportare i giornalisti.
A livello globale, circa il 90% delle redazioni usa già l’IA per compiti come trascrizioni e generazione di titoli. Tuttavia, un sondaggio condotto dalla London School of Economics, supportato da Google News Initiative, ha mostrato che vi è una preoccupazione del 60% sugli aspetti etici dell’IA nel giornalismo.
Grandi nomi come il New York Times e il Washington Post stanno sperimentando con l’IA, così come Gannett. Anche noi di AIM abbiamo esplorato l’uso dell’IA, migliorando la produttività e l’engagement.
Siamo all’alba di un’era dove l’IA si fonde con la creatività umana, un’evoluzione che richiede di essere abbracciata con lo stesso entusiasmo riservato a SEO e social media in passato.