OpenAI e Microsoft (MS) si trovano al centro di un’azione legale di seconda classe intentata da un gruppo di autori di saggistica americani per presunta violazione del copyright avvenuta lo scorso novembre. In questa occasione, tra i querelanti figura anche lo scrittore responsabile della versione originale del film “Oppenheimer”.
Secondo quanto riferito da Reuters, un gruppo di autori di saggistica americani ha presentato un’azione collettiva presso il tribunale federale di Manhattan, New York, affermando che OpenAI ha utilizzato opere protette da copyright per addestrare i suoi modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) senza ottenere l’autorizzazione dei detentori dei diritti d’autore. Nella querela è stata coinvolta anche Microsoft, società che ha investito in OpenAI.
L’azione legale è stata intentata da undici autori, tra cui noti vincitori del Premio Pulitzer come Taylor Branch, Stacey Schiff e Kai Bird, che hanno co-scritto la biografia di J. Robert Oppenheimer intitolata “American Prometheus”, che è stata successivamente adattata per il film “Oppenheimer”.
I querelanti hanno dichiarato tramite il loro avvocato: “Gli imputati stanno lucrando miliardi di dollari utilizzando opere di saggistica senza ottenere il permesso degli autori, e questi ultimi meritano una giusta compensazione e un riconoscimento per il loro lavoro”.
Al momento, OpenAI e Microsoft non hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito a questa causa legale.
Va notato che questa azione legale rappresenta un’estensione di una causa simile intentata lo scorso novembre da Julian Sandton, autore del bestseller “La fine della Terra, viaggio nell’Antartide oscura”, e da altri autori di saggistica. In quella circostanza, Microsoft, in quanto partner di OpenAI, era stata citata come il principale imputato, con le richieste dei querelanti che includevano un risarcimento danni monetario non specificato e un’ingiunzione per fermare la presunta violazione del copyright da parte delle due società.