Cisco ha recentemente svelato un prototipo innovativo: un chip di entanglement quantistico progettato per connettere tra loro computer quantistici di piccole dimensioni, creando una rete distribuita. Questa iniziativa segna un passo significativo verso la realizzazione di sistemi di calcolo quantistico più scalabili e pratici.
Tradizionalmente, l’informatica quantistica si è concentrata sull’aumento del numero di qubit all’interno di singoli computer. Tuttavia, Cisco ha adottato un approccio differente, focalizzandosi sulla creazione di una rete che colleghi più computer quantistici. Questo modello ricorda l’evoluzione dell’infrastruttura informatica classica, dove piccoli nodi sono interconnessi per formare sistemi più complessi.
Il chip sviluppato da Cisco sfrutta il fenomeno dell’entanglement quantistico, che consente a coppie di fotoni di essere “intrecciate” in modo tale che lo stato di uno influenzi istantaneamente l’altro, indipendentemente dalla distanza che li separa. Questa proprietà, descritta da Einstein come “azione spettrale a distanza”, permette una comunicazione ultraveloce tra computer quantistici.
Realizzato in collaborazione con l’Università della California a Santa Barbara, il chip opera a lunghezze d’onda standard delle telecomunicazioni, rendendolo compatibile con l’infrastruttura in fibra ottica esistente. Inoltre, è progettato per funzionare a temperatura ambiente e consuma meno di 1 milliwatt di potenza, generando fino a 200 milioni di coppie di fotoni entangled al secondo.
Oltre al suo potenziale nel campo del calcolo quantistico, Cisco prevede applicazioni immediate del chip. Ad esempio, potrebbe essere utilizzato per sincronizzare con precisione al nanosecondo sistemi in ambito finanziario, ottimizzare la raccolta di dati da sensori scientifici e migliorare le osservazioni astronomiche.
Attualmente, il progetto è ancora in fase di prototipo e non esistono tempistiche precise per la sua commercializzazione. Tuttavia, rappresenta un passo fondamentale nella costruzione di una rete quantistica globale, aprendo nuove possibilità per l’informatica del futuro.