Nel mare agitato dell’AI—dove acquisizioni, fuga di talenti e round milionari si susseguono a ritmo accelerato—Cognition AI ha mosso una mano audace e decisiva. A pochi mesi da una serie di eventi concitati, la startup ha raccolto 400 milioni di dollari, portando la sua valutazione a 10,2 miliardi.

È una storia di impeto imprenditoriale, strategia e rivoluzione nel modo in cui il software viene costruito, dove il protagonista è Devin—il suo agente software intelligente in grado di scrivere, testare e rilasciare codice autonomamente.

Il contesto è cruciale. A luglio, Cognition aveva acquisito Windsurf, una piattaforma AI per sviluppatori con un IDE avanzato, 82 milioni di dollari di ARR, oltre 350 clienti enterprise e centinaia di migliaia di utenti attivi al giorno.

Il deal arrivava pochi giorni dopo che Google aveva ingaggiato il CEO e parte del team R&D di Windsurf per un accordo da 2,4 miliardi di dollari, e quando un accordo da 3 miliardi con OpenAI era saltato all’ultimo momento.

Nonostante tutto, la mossa è stata orchestrata con protocollo: tutti i restanti dipendenti di Windsurf hanno partecipato al deal, con vesting accelerato e cliff cancellati.

Le cifre parlano di una fiducia straordinaria nel progetto: Cognition ha quasi decuplicato il valore da inizio anno, passando da una valutazione di circa 4 miliardi a un’incredibile soglia da 10,2 miliardi.

Il round è guidato da Founders Fund, con il supporto anche di investitori storici come Lux Capital, 8VC, Elad Gil e altri nomi autorevoli.

Dietro questi numeri non c’è solo entusiasmo, ma anche—e soprattutto—performance: la ricorrenza annuale (ARR) del prodotto Devin è salita a 73 milioni a giugno, rispetto a 1 milione a settembre 2024. Inoltre, Cognition è riuscita a contenere il burn rate netto sotto quota 20 milioni dollari.

L’operazione non è stata indolore. In seguito all’acquisizione, Cognition ha licenziato 30 membri del team Windsurf, offrendo a chi è rimasto un contesto lavorativo estremamente esigente: si parla di 80 ore settimanali su sei giorni.

Alcuni osservatori hanno criticato questa strategia come una rottura del “contratto sociale di Silicon Valley”, dove i talenti accettano rischi in cambio di premi comuni.

Di Fantasy