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L’incessante e famelica richiesta di energia da parte dell’Intelligenza Artificiale sta spingendo l’industria del cloud computing a guardare oltre i confini terrestri, verso lo spazio. In un’audace mossa che preannuncia una vera e propria rivoluzione infrastrutturale, la società di infrastrutture di calcolo AI Crusoe ha annunciato una partnership con Starcloud per lanciare quello che viene definito il “primo public cloud operativo nello spazio”. Questo avveniristico data center satellitare, destinato a orbitare attorno alla Terra, sarà alimentato dalle potentissime GPU NVIDIA H100, segnando l’inizio di un’era in cui il cloud computing non sarà più vincolato alle risorse energetiche e al suolo del nostro pianeta.

Il cuore pulsante di questo progetto è una visione che le due aziende definiscono “Energy-first”. I data center, notoriamente affamati di energia, sono sempre più sotto esame per il loro impatto ambientale. Crusoe e Starcloud intendono sfruttare la posizione privilegiata dell’orbita terrestre per accedere a una fonte di energia virtualmente illimitata e a basso costo: l’energia solare diretta. Nell’ambiente spaziale, privo dell’interferenza dell’atmosfera terrestre, i pannelli solari possono assorbire la luce solare con un’efficienza e una continuità straordinarie.

Secondo le stime del settore, il costo energetico di un data center solare basato nello spazio, anche includendo gli ingenti costi di lancio, potrebbe essere dieci volte inferiore rispetto a un’infrastruttura analoga sulla Terra. Starcloud prevede di installare grandi array di pannelli solari, permettendo al data center di operare senza richiedere l’uso di terreni o gravare sulle reti elettriche terrestri. Questa espansione nell’orbita è vista da Crusoe, un’azienda che ha già una storia nel costruire data center vicino a fonti energetiche non convenzionali come l’energia eolica e il gas di flaring, come una naturale estensione del suo approccio incentrato sull’energia.

Nonostante i vantaggi energetici, operare un data center nello spazio presenta sfide ingegneristiche uniche, la più significativa delle quali è la gestione termica. Sulla Terra, il raffreddamento delle GPU è un processo complesso, ma nello spazio, l’assenza di aria rende i metodi di raffreddamento convenzionali inutilizzabili. NVIDIA, i cui chip H100 sono il gold standard del calcolo AI e saranno il nucleo computazionale del satellite, ha fornito una soluzione ingegnosa: si sfrutterà il vuoto dello spazio come dissipatore di calore infinito. Il vuoto cosmico, infatti, offre un ambiente in cui il calore può essere irradiato e disperso con una libertà che non ha eguali sulla Terra.

L’inizio di questa avventura spaziale è imminente. Starcloud, un’azienda che partecipa al programma NVIDIA Inception e sta sviluppando data center spaziali espandibili a livello di gigawatt (GW), prevede di lanciare il primo satellite equipaggiato con GPU NVIDIA H100 nel novembre 2025. Successivamente, Crusoe prevede di implementare il suo servizio “Crusoe Cloud” sul satellite Starcloud entro la fine del 2026 e di offrire una capacità cloud GPU limitata già all’inizio del 2027. Questo progetto è definito dalle parti come un “nuovo paradigma per la Fabbrica di AI”, con piani di espansione incrementali previsti anche dopo il 2027.

Questa visione è sostenuta anche da figure di spicco come Jeff Bezos, fondatore di Amazon e operatore della compagnia spaziale Blue Origin, che all’inizio del mese ha previsto la costruzione di data center da GW nello spazio entro i prossimi 10-20 anni. Bezos ha suggerito che, grazie all’energia solare, queste strutture potrebbero superare le prestazioni delle loro controparti terrestri. Tuttavia, la sfida finale rimane il costo logistico: la costruzione di un data center spaziale da un GW richiederebbe un’enorme superficie di pannelli solari e, anche con stime conservative, un costo di trasporto che si aggira sui 25 miliardi di dollari, con oltre 150 lanci di razzi necessari. Nonostante questi ostacoli, l’iniziativa di Crusoe e Starcloud rappresenta un audace balzo in avanti, promettendo di trasformare la scarsità energetica terrestre in abbondanza cosmica per alimentare il futuro dell’Intelligenza Artificiale.

Di Fantasy