Oggi a Napoli si sperimenta qualcosa che non assomiglia a nessun cliché di campagna elettorale : per la prima volta in Europa, un AI agent entra in campo — non come strumento marginale, ma come protagonista attivo nel dialogo con i cittadini. L’operazione è legata alla candidatura di Marco Esposito nella circoscrizione di Napoli, per la lista Alleanza Verdi e Sinistra alle Regionali 2025. Ed è un banco di prova per vedere come l’innovazione digitale si intreccia con l’azione politica.
L’AI agent, battezzato GiuliA, è progettato per funzionare 24 ore su 24: risponde via chat o telefono, fornisce aggiornamenti sul programma, informa sugli appuntamenti, raccoglie segnalazioni dei cittadini, dialoga. È un assistente digitale che non si limita a “informare”, ma vuole essere parte attiva della conversazione pubblica. Dietro di lui non c’è un gigante della tecnologia, ma un team locale: AI Lab, startup legata a uno Startup Studio partenopeo guidato da Massimo Morgante e Antonio Prigiobbo.
Il progetto è presentato come un laboratorio civico, un esperimento che tenta di ripensare la comunicazione politica in un contesto in cui gli elettori non sono spettatori ma interlocutori. Nel discorso ufficiale, si sottolinea che GiuliA nasce non per sostituire l’umano, ma per amplificare la partecipazione: quando qualcuno interroga l’AI, non chiede slogan preconfezionati, ma vuole capire, intervenire, suggerire. È un progetto che parla del “noi” più che del “io”.
Nel percorso di questa azione, è probabile che emergeranno limiti e errori — risposte sbagliate, mancate corrispondenze, fraintendimenti. Ma questo, in un certo senso, fa parte dell’esperimento: capire dove l’intelligenza artificiale dialoga bene con il cittadino, e dove frena. Se funzionerà, potremmo vedere anche altri candidati che adottano strumenti simili; se fallirà, potremmo assistere a un ripensamento del confine tra tecnologia e partecipazione.
GiuliA rappresenta un tentativo audace di ridefinire cosa significhi “fare campagna” nel XXI secolo: non solo raccontare, ma ascoltare, rendere il candidato meno solo, il cittadino più partecipe.