Nell’articolo di Michael Nunez per VentureBeat, si sottolinea che Google ha recentemente aggiornato il suo chatbot intelligente, Bard, permettendo l’accesso attraverso prodotti come Gmail, Documenti, Drive, Maps, YouTube e altri. Questo aggiornamento sembrerebbe dare un vantaggio a Bard rispetto a ChatGPT, prodotto da OpenAI e Microsoft. Tuttavia, a dispetto della grande portata delle applicazioni di Google rispetto alle app Office di Microsoft, l’introduzione delle Bard Extensions presenta delle problematiche.
L’idea dietro Bard è quella di un assistente AI che non si limita a fornire fatti, ma può anche estrarre dati personalizzati dai servizi Google dell’utente. Nonostante ciò, dopo una settimana di test, Nunez ritiene che Bard sia deludente. L’assistente non si integra adeguatamente con le app Google e spesso fornisce risposte imprecise. Mancano inoltre la creatività e la versatilità presenti in GPT-4.
Al centro del problema, secondo Nunez, c’è il modello di intelligenza artificiale di Bard, PaLM 2. Mentre PaLM 2 è addestrato su 340 miliardi di parametri, GPT-4 utilizza un set di dati di 1,8 trilioni di parametri, offrendo quindi risposte più precise e interessanti.
Durante il test delle nuove funzionalità di Bard, Nunez ha riscontrato varie difficoltà. Ad esempio, quando ha chiesto a Bard di estrarre i punti principali da un documento o cercare le migliori tariffe aeree, Bard non ha fornito risposte utili. La performance del chatbot è stata altrettanto deludente quando è stato utilizzato per compiti creativi.
Tuttavia, Bard ha una funzione che consente agli utenti di verificare le risposte attraverso Google Ricerca, mostrando potenziali errori nel suo output. Nonostante ciò, evidenzia l’inaffidabilità di Bard.
L’importanza di questo problema sta nel fatto che Google, essendo un leader nell’industria tecnologica, influenza il modo in cui le persone accedono e utilizzano le informazioni. Se vuole rimanere competitiva, Google dovrà migliorare Bard. Nunez sottolinea che Bard dovrebbe essere un assistente capace di migliorare la produttività e creatività degli utenti, ma attualmente non soddisfa queste aspettative.
In conclusione, nonostante l’arrivo di Bard 2.0, Nunez consiglia di affidarsi a GPT-4 per la maggior parte delle attività, in quanto superiore in termini di funzionalità, affidabilità, creatività e personalità.