Da tempo si parlava della volontà di Google di trasformare Gemini in qualcosa di più di un semplice modello linguistico. Ora la strategia diventa tangibile: Gemini entra nel cuore della casa, dentro gli oggetti di uso quotidiano, trasformandoli in compagni intelligenti e conversazionali.
Google ha presentato una nuova gamma di dispositivi “Google Home” e “Nest”, tra cui videocamere indoor e outdoor, campanelli smart e uno smart speaker di nuova generazione previsto per la primavera 2026. Non si tratta solo di un aggiornamento tecnico, ma di un cambio di paradigma: l’IA diventa la regia invisibile che orchestra luci, suoni, sicurezza, energia e perfino la cucina, trasformando i comandi vocali in dialoghi naturali e proattivi.
L’ecosistema su cui Google punta è già enorme: oltre 800 milioni di dispositivi domestici tra prodotti propri e di terze parti. A questo mondo Gemini aggiunge comprensione contestuale e capacità di azione. Se chiedi “Imposta un timer per bollire le uova”, il sistema non si limita a segnare minuti sul cronometro, ma ti chiede se le preferisci sode o alla coque e calcola il tempo giusto. Se hai voglia di un pad thai vegetariano, Gemini non solo genera la lista della spesa, ma la adatta al numero di persone da servire.
Il livello di fluidità dei comandi è un altro punto di svolta: non serve ricordare il nome tecnico di ogni stanza. Basta dire “Vado a cucinare, accendi le luci” e la cucina si illumina. E se pronunci “Spegni le luci, abbassa la temperatura e accendi il robot aspirapolvere”, il sistema esegue una sequenza di azioni coordinate senza bisogno di specificazioni ulteriori.
Sul fronte hardware, oltre ai classici Nest Cam e Doorbell, Google ha stretto una collaborazione con Walmart per proporre videocamere e campanelli a basso costo, destinati a democratizzare l’accesso alle funzionalità smart. La strategia è duplice: mantenere prodotti premium sotto il brand Google e ampliare la diffusione con partner che possano raggiungere fasce di mercato più ampie.
L’app Google Home, completamente riprogettata, diventa la regia centrale di questa trasformazione. Più veloce, più stabile, arricchita di riepiloghi automatici, ricerca intelligente e suggerimenti, è qui che si concentra l’esperienza utente. Le funzionalità più avanzate restano legate a un abbonamento premium, a conferma che il modello di business dell’IA domestica passerà anche dai servizi a pagamento.
Non manca l’integrazione con Gemini Live, la modalità conversazionale già vista sugli smartphone Pixel, che ora arriva dentro la casa. Basta dire “Ehi Google, parliamone” e la conversazione si apre, senza ripetere la parola di attivazione. L’idea non è solo gestire comandi pratici, ma anche stimolare brainstorming, progetti creativi, dialoghi che vadano oltre la semplice utility.
“Stiamo creando una casa che ascolta, vede, capisce e agisce per te”, ha dichiarato Anish Katukara, Chief Product Officer. Una visione che trasforma la smart home da insieme di gadget connessi a ecosistema unitario, coordinato da un’intelligenza artificiale che non solo esegue, ma interpreta.
Resta da capire come reagirà il mercato. Meta, Amazon e Apple stanno tracciando percorsi paralleli, ciascuno con la propria declinazione di AI domestica. Google, forte del radicamento del brand “Home”, scommette sul vantaggio dell’ecosistema e sulla capacità di Gemini di fondere linguaggio e azione.
Se la scommessa avrà successo, il salotto di casa potrebbe diventare il luogo dove Gemini mostra davvero la sua potenza: non più solo modello astratto, ma voce, luce e presenza che accompagna ogni gesto della vita quotidiana.