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L’Intelligenza Artificiale Generativa sta aprendo nuove frontiere nel campo della produzione audio e, in particolare, nella sintesi vocale, ma questo progresso non è esente da profonde implicazioni etiche e legali. In risposta alla crescente necessità di bilanciare innovazione e consenso, Eleven Labs, azienda leader nella tecnologia vocale AI, ha lanciato una piattaforma destinata a rivoluzionare il settore della pubblicità e dei contenuti: “Iconic Voices”, un marketplace online che consente alle aziende di utilizzare legalmente le voci di celebrità, sia viventi che defunte, nei propri progetti.

L’inaugurazione di Iconic Voices l’11 novembre segna un tentativo audace di istituzionalizzare l’uso etico delle voci AI. Eleven Labs ha dichiarato apertamente che la piattaforma intende “affrontare le preoccupazioni etiche legate all’uso delle voci dell’Intelligenza Artificiale, fornendo un approccio basato sul consenso e incentrato sull’artista, richiesto dal settore”.

Il marketplace funge da intermediario qualificato, mettendo in contatto i titolari dei diritti (rightsholders) sulle voci delle celebrità con le aziende che desiderano utilizzarle in contenuti e campagne pubblicitarie. Eleven Labs si assume il ruolo di negoziare gli accordi di licenza e di provvedere alla sintesi vocale stessa, garantendo che il processo sia trasparente e che vi sia un giusto compenso per i detentori della proprietà intellettuale. La piattaforma opera solo con una lista selezionata e verificata di “figure e titolari di proprietà intellettuale”, assicurando autorizzazione e tracciabilità.

Il catalogo iniziale di Iconic Voices è un vero e proprio pantheon di figure storiche e celebrità, attuali e passate. Attualmente, la lista include 28 personalità, le cui voci AI sono state ricavate da registrazioni audio preesistenti. Tra questi figurano nomi di giganti della scienza come Thomas Edison, Alan Turing e Richard Feynman, figure cruciali la cui influenza risuonerà ora anche attraverso l’audio generato dall’IA.

Il settore dell’intrattenimento è ampiamente rappresentato, con leggende di Hollywood come Michael Caine (uno dei pochi ancora in vita), Liza Minnelli, Judy Garland, Laurence Olivier, John Wayne e Burt Reynolds. Il mondo dello sport e della letteratura vede l’inclusione di icone come le star del baseball Babe Ruth e Ty Cobb, lo scrittore Mark Twain e il cantante Art Garfunkel.

La presenza di molte personalità scomparse solleva una riflessione affascinante: per molte generazioni attuali, queste voci AI potrebbero essere la prima e unica opportunità di “ascoltare” figure di cui si conosce la fama ma non la vera timbrica vocale. Questo aspetto conferisce al progetto non solo una dimensione commerciale, ma anche un valore di conservazione e tributo culturale.

L’entusiasmo per il progetto è stato espresso direttamente da una delle voci viventi incluse. Michael Caine ha lodato l’iniziativa, chiarendo il ruolo dell’IA in questo contesto: “Non si tratta di sostituire le voci, ma di amplificarle e aprire opportunità per nuovi narratori in tutto il mondo”. Ha sottolineato il suo impegno ad aiutare la prossima generazione di narratori, evidenziando che la tecnologia, se utilizzata eticamente, può servire da ponte tra le vecchie e le nuove forme di storytelling.

Questo non è il primo esperimento di Eleven Labs con voci celebri. Già nel luglio dell’anno precedente, l’azienda aveva aggiunto le voci di alcune star di Hollywood alla sua app mobile “Reader”, che includeva anche l’icona James Dean, prefigurando l’approccio di licensing che ora si concretizza in Iconic Voices. Con il lancio di questo marketplace, Eleven Labs spera di stabilire un modello di riferimento globale, dimostrando che la potenza della sintesi vocale AI può coesistere con il rispetto per la proprietà intellettuale e la dignità artistica.

Di Fantasy