In Piemonte, così come in molte altre regioni italiane ed europee, il problema delle zanzare vettore di virus come dengue e chikungunya è diventato sempre più urgente a causa dell’aumento delle temperature e della conseguente possibilità che queste specie proliferino e trasmettano malattie emergenti. Riconoscere correttamente le zanzare responsabili della trasmissione di tali virus è cruciale per mettere in atto strategie di controllo e prevenzione efficaci, ma farlo manualmente è un compito che richiede tempo e competenze di entomologi esperti, soprattutto quando i campioni da analizzare sono composti da decine o centinaia di esemplari contemporaneamente. In risposta a questa sfida, l’Istituto Superiore di Sanità ha sviluppato uno strumento basato sull’intelligenza artificiale che accelera notevolmente il riconoscimento delle specie di zanzare, tagliando i tempi di analisi anche di un fattore dieci rispetto ai metodi tradizionali e supportando così il lavoro degli istituti zooprofilattici e dei centri di ricerca impegnati nella sorveglianza entomologica.
Questa innovazione tecnologica si inserisce all’interno del più ampio progetto INF-ACT, un partenariato coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, dall’Università di Pavia e dall’Istituto Superiore di Sanità, nato dopo la pandemia di COVID-19 con l’obiettivo di unire centinaia di ricercatori di atenei, enti di ricerca e imprese per affrontare con strumenti moderni le malattie infettive emergenti. Nel servizio di RaiNews dedicato all’argomento vengono riprese le parole di entomologi e dottorandi coinvolti nella sperimentazione, che sottolineano come l’intelligenza artificiale sia in grado di apprendere da immagini e dati per identificare rapidamente le specie di zanzare, distinguendo quelle potenzialmente pericolose da altre meno rischiose o più comuni.
Nel contesto italiano si inserisce anche il progetto Mosquito Alert, un’iniziativa di scienza partecipata nata in Spagna e ora attiva anche in Italia, promossa da Sapienza Università di Roma insieme all’Istituto Superiore di Sanità e altri partner scientifici. Attraverso una app gratuita, i cittadini possono inviare ai ricercatori foto di zanzare, segnalazioni di punture o riferimenti a eventuali raccolte d’acqua stagnante dove potrebbero svilupparsi le larve. Queste segnalazioni, validate da esperti entomologi, vengono archiviate e utilizzate per mappare la distribuzione delle specie sul territorio nazionale. La combinazione tra dati raccolti “dal basso” e strumenti digitali come l’intelligenza artificiale permette di ottenere una visione più precisa e capillare della presenza di specie invasive, come la zanzara tigre, e di quelle autoctone, con un impatto diretto sulla capacità di pianificare interventi di controllo mirati e tempestivi.
L’importanza di questa sorveglianza digitale risiede nel fatto che alcune specie di zanzare sono vettori di virus che fino a pochi anni fa non erano diffusi in Italia, ma che ora si stanno verificando casi autoctoni di malattie come dengue e chikungunya in diverse regioni, segno di un fenomeno in espansione legato ai cambiamenti climatici e alla mobilità globale. Capire dove e quando certe specie sono presenti, e con quali densità, è quindi fondamentale per la salute pubblica, poiché permette di attivare strategie di prevenzione e informazione più efficaci, proteggendo la popolazione da epidemie potenziali e riducendo il rischio di trasmissione locale di virus.
L’uso dell’intelligenza artificiale in questo ambito non si limita al riconoscimento automatizzato delle specie, ma rappresenta un passo verso una sorveglianza entomologica più intelligente, rapida e su larga scala, che combina dati visivi, informazioni geografiche e contributi scientifici e cittadini. Questo approccio può essere integrato con altri sistemi di monitoraggio e modelli predittivi, fornendo strumenti preziosi per epidemiologi, istituzioni sanitarie e amministrazioni locali impegnate quotidianamente nella tutela della salute pubblica e della qualità della vita.
Così come l’intelligenza artificiale ha rivoluzionato la diagnostica, la ricerca clinica e molte altre applicazioni scientifiche, la sua adozione nel campo dell’entomologia medica conferma che queste tecnologie non sono solo strumenti di laboratorio, ma alleati concreti nella gestione delle emergenze sanitarie, capaci di accelerare processi complessi e di trasformare enormi quantità di dati in conoscenze utili per salvaguardare la salute collettiva.
In questo modo, ciò che una volta richiedeva ore o giorni di lavoro manuale può ora essere affrontato con tempistiche e precisione prima impensabili, contribuendo a una sorveglianza più efficace e pronta a rispondere alle sfide poste dai virus trasmessi dalle zanzare nel mondo sempre più interconnesso e in continuo cambiamento.
