Meta ha intrapreso una drastica manovra di ristrutturazione che ha portato al licenziamento di circa 600 dipendenti dal suo reparto AI. La mossa, che ha riguardato la divisione Meta Superintelligence Labs (MSL), è stata giustificata dall’azienda come una decisione necessaria per semplificare la struttura organizzativa e operare con maggiore agilità nella corsa per assicurarsi un vantaggio tecnologico rispetto ai rivali come Google e OpenAI. Sebbene Meta continui a investire aggressivamente in infrastrutture AI e nell’acquisizione di talenti di alto livello, centinaia di figure esistenti si sono trovate senza lavoro, segnando un momento di tensione e riorganizzazione interna.
La notizia dei licenziamenti è stata confermata da un portavoce di Meta e diffusa tramite una comunicazione interna inviata ai dipendenti da Alexandre Wang, Chief AI Officer (CAIO) dell’azienda. I tagli hanno interessato diverse aree della divisione MSL, inclusa l’infrastruttura AI, la divisione di ricerca fondamentale sull’AI (FAIR) e varie posizioni legate ai prodotti.
Tuttavia, un’eccezione notevole al licenziamento è stato il personale che fa parte del TBD Lab. Questo dipartimento, istituito solo pochi mesi prima, è composto da una ristretta cerchia di talenti AI di altissimo livello, acquisiti da Meta con investimenti significativi e stipendi elevati, e che si trova direttamente sotto la supervisione del CAIO Wang.
Gli analisti del settore hanno interpretato questa manovra come un chiaro segnale della volontà del CEO di Meta, Mark Zuckerberg, di riorientare la strategia AI dell’azienda, concentrandosi sui nuovi talenti più costosi e sulla creazione di un gruppo d’élite in grado di competere direttamente con le eccellenze di OpenAI e Google. Questa scelta, tuttavia, ha anche messo in luce una crescente disparità e un certo malcontento tra i dipendenti AI di lunga data, che hanno lamentato un trattamento differenziato e una competizione interna per le risorse di calcolo limitate.
La decisione di tagliare l’organico deriva in parte da una crescita eccessiva e disordinata della divisione AI di Meta. In un periodo di aggressiva espansione e competizione per l’infrastruttura e il talento, l’organizzazione AI dell’azienda era diventata eccessivamente grande. La ristrutturazione mira a snellire l’organizzazione, che a seguito dei tagli si dice sia scesa al di sotto dei 3.000 dipendenti, rendendola più focalizzata ed efficiente nel raggiungere gli obiettivi ambiziosi di Zuckerberg in materia di super-intelligenza.
I dipendenti interessati dai licenziamenti hanno ricevuto la notifica della cessazione del loro rapporto di lavoro prevista per il 21 novembre. A questi lavoratori è stato concesso un “periodo di preavviso non lavorativo” fino a quella data, durante il quale i loro accessi interni ai sistemi di Meta sono stati revocati. L’azienda ha specificato che durante questo periodo i dipendenti non hanno l’obbligo di svolgere ulteriori compiti e possono utilizzare il tempo concesso per cercare attivamente nuove opportunità di lavoro, anche all’interno di altre divisioni di Meta.
Questo significativo licenziamento di massa nel settore AI di Meta, pur essendo parte di un tentativo di riorganizzazione e di un investimento strategico nei talenti di punta, riflette le dinamiche altamente volatili e la spietata corsa agli armamenti in corso tra i giganti della tecnologia per dominare la prossima ondata di Intelligenza Artificiale.