Meta si trova ad affrontare una nuova battuta d’arresto nella sua corsa all’intelligenza artificiale avanzata. L’azienda ha infatti deciso di rimandare ancora una volta il lancio di “Behemoth”, il suo modello di punta nella serie multimodale Llama 4, considerato da Meta stessa uno dei sistemi più intelligenti al mondo. La notizia è stata riportata dal Wall Street Journal, che ha citato fonti interne secondo cui il debutto di Behemoth è ora posticipato a dopo la seconda metà dell’anno, suscitando forte delusione e nervosismo tra i dirigenti del gruppo.

Il progetto Behemoth rappresentava per Meta una vetrina di eccellenza tecnologica e avrebbe dovuto essere svelato ad aprile, in occasione della prima conferenza per sviluppatori d’intelligenza artificiale organizzata dall’azienda. Tuttavia, a causa di problemi tecnici incontrati durante la fase di addestramento del modello, la presentazione era già stata rimandata a giugno. Nonostante i tentativi di risolvere le criticità, una recente valutazione interna ha decretato che i miglioramenti ottenuti non sono ancora sufficienti per un rilascio ufficiale. Di conseguenza, l’azienda ha deciso di rinviare ulteriormente la presentazione di Behemoth a dopo l’autunno.

Le difficoltà tecniche hanno generato un crescente scetticismo tra gli ingegneri di Meta riguardo alla reale capacità di Behemoth di offrire un progresso tangibile rispetto ai modelli precedenti. All’interno dell’azienda si diffonde il dubbio che i passi avanti fatti non siano abbastanza significativi da giustificare un lancio pubblico. Questo clima di incertezza ha spinto la dirigenza a valutare una possibile riorganizzazione radicale del gruppo AI, mantenendo però un controllo stretto sul team incaricato dello sviluppo.

La situazione riflette una problematica che molte grandi aziende del settore stanno affrontando: i limiti della cosiddetta “legge di scala”, che ha segnato una battuta d’arresto nella crescita delle prestazioni dei modelli IA a fine 2023. Mentre altri attori del mercato hanno introdotto sistemi d’inferenza per superare questo ostacolo, Meta ha scelto di puntare sulla multimodalità, rimandando il rilascio di un proprio modello d’inferenza, il Rama 4, su cui ancora oggi non è stata fissata una data di lancio.

Nel frattempo, la concorrenza internazionale si sta facendo sempre più agguerrita. Gruppi open source cinesi come DeepSearch e Alibaba stanno infatti rilasciando regolarmente modelli d’inferenza e multimodali di altissimo livello, ampliando ulteriormente il divario tecnologico tra Meta e i player asiatici.

Non sono mancati momenti di tensione anche all’interno della stessa Meta. Le versioni leggere dei modelli “Llama 4 Scout” e “Maverick”, presentate lo scorso aprile, sono finite al centro delle polemiche quando si è scoperto che una versione sperimentale era stata caricata sulla piattaforma LMArena con l’obiettivo di incrementare artificialmente i punteggi di benchmark.

In questo contesto complesso, il dipartimento di ricerca FAIR di Meta è stato più volte oggetto di critiche per i suoi recenti risultati. Un segnale del malcontento interno è arrivato anche con l’uscita di Joel Pino, a lungo responsabile dello sviluppo IA dell’azienda, mentre voci di corridoio parlano di un reparto tecnologico ormai messo in secondo piano rispetto a quello di sviluppo prodotto.

L’incertezza e le tensioni interne hanno avuto effetti anche sui mercati finanziari: nella giornata dell’annuncio, il titolo Meta ha registrato un calo del 3,2% a Wall Street, scendendo a quota 638,58 dollari, segnando la peggior performance del mese per il colosso tecnologico.

Di Fantasy