Durante un’audizione congiunta davanti alla IX Commissione (Trasporti) e alla X Commissione (Attività produttive) della Camera dei Deputati, OpenAI ha espresso una critica al disegno di legge n. 2316, intitolato “Disposizioni e deleghe del Governo in materia di intelligenza artificiale”. Il testo, già approvato in Senato, si trova ora sotto esame alla Camera, ma le osservazioni dell’azienda americana potrebbero incidere sull’iter parlamentare.
Secondo OpenAI, il provvedimento italiano manca di armonizzazione con l’AI Act europeo e altre normative comunitarie fondamentali, come il GDPR sulla protezione dei dati personali – in particolare quelli sanitari – e la direttiva NIS2 sulla sicurezza informatica. “Riteniamo essenziale che l’Italia contribuisca a tale armonizzazione assicurando l’allineamento della normativa nazionale con quella europea, evitando al contempo l’introduzione di requisiti divergenti che ostacolerebbero l’innovazione e creerebbero incertezza giuridica per gli sviluppatori e gli utenti italiani di AI”, si legge nella nota dell’azienda.
OpenAI teme che l’attuale formulazione del disegno di legge possa compromettere l’integrità del mercato unico europeo. “Rischi di sovrapposizioni e conflitti normativi rallenterebbero l’adozione dell’AI in Italia e scoraggerebbero gli investimenti a vantaggio di giurisdizioni più coerenti e prevedibili all’interno dell’Unione”, sostiene l’azienda. L’eventuale frammentazione normativa, dovuta all’introduzione di obblighi non coordinati con il quadro europeo, “causerebbe anche danni economici evidenti al nostro paese scoraggiando gli investimenti esteri”.
Sono otto gli articoli del disegno di legge che OpenAI ha individuato come particolarmente problematici: 3, 6, 7, 8, 9, 13, 16 e 24, con enfasi sugli articoli 6, 8 e 16. “Sebbene il disegno di legge affermi di dover essere interpretato ‘in conformità con l’AI Act’, diverse disposizioni divergono tuttavia dal testo europeo e da altre normative, compromettendo potenzialmente tali obiettivi”, si legge nel documento trasmesso alla Camera.
In conclusione, OpenAI invita il legislatore italiano a rivedere il disegno di legge per garantire un allineamento con le normative europee esistenti, al fine di promuovere un ambiente favorevole all’innovazione e agli investimenti nel settore dell’intelligenza artificiale.