Nella continua evoluzione delle scienze della vita, la collaborazione tra Evogene Ltd., azienda israeliana specializzata in biologia computazionale, e Google Cloud segna una pietra miliare significativa. Il 10 giugno 2025, le due realtà hanno presentato una nuova generazione di modelli di intelligenza artificiale (AI) generativa, capaci di progettare molecole piccole in modo simultaneo e ottimizzato, affrontando le sfide complesse della farmacologia e dell’agrochimica.
Tradizionalmente, la scoperta di nuove molecole farmacologicamente attive seguiva un approccio lineare: identificazione dell’attività biologica, successiva valutazione della sintesi chimica e, infine, analisi della sicurezza e della stabilità. Questo metodo, sebbene consolidato, presenta limiti evidenti: tempi lunghi, costi elevati e una probabilità di successo che si aggira intorno al 10% .
Inoltre, la tendenza a concentrarsi su strutture chimiche già esplorate riduce la possibilità di innovazione e rende difficile la protezione della proprietà intellettuale. Questo scenario ha spinto le aziende a cercare soluzioni più efficienti e innovative.
La risposta a queste sfide arriva dall’AI generativa. Questa tecnologia consente di progettare molecole completamente nuove, ottimizzando simultaneamente parametri come efficacia, sintesi chimica e sicurezza. Il modello sviluppato da Evogene e Google Cloud, denominato ChemPass AI, rappresenta un avanzamento significativo rispetto ai modelli precedenti, con una precisione di progettazione che raggiunge il 90%, rispetto al 29% dei modelli GPT tradizionali.
Questa capacità di generare molecole che soddisfano criteri complessi sin dalle prime fasi riduce significativamente i fallimenti nelle fasi avanzate dello sviluppo e accelera il processo di scoperta.
Il successo di ChemPass AI è reso possibile dall’infrastruttura avanzata di Google Cloud. Utilizzando la piattaforma Vertex AI e l’elaborazione su GPU, Evogene ha potuto addestrare il modello su un vasto dataset di circa 38 miliardi di strutture molecolari . Questa collaborazione ha permesso di ridurre i tempi di sviluppo da mesi a settimane, triplicando la capacità di gestione dei progetti e migliorando l’efficienza complessiva.
L’impatto di questa innovazione è duplice. Nel settore farmaceutico, la capacità di progettare molecole con alta precisione e rapidità può accelerare lo sviluppo di nuovi farmaci, riducendo i costi e aumentando le probabilità di successo. Nel campo dell’agrochimica, permette la creazione di prodotti più efficaci e sicuri, rispondendo alle crescenti esigenze di sostenibilità e sicurezza alimentare.
Evogene ha già annunciato lo sviluppo della versione 2.0 del modello, con l’obiettivo di introdurre un’ottimizzazione multi-parametrica avanzata. Questa evoluzione mira a migliorare ulteriormente la capacità di progettare molecole che soddisfino criteri complessi specifici per contesti terapeutici o agricoli, come efficacia, tossicità e stabilità .