La startup specializzata in dispositivi di intelligenza artificiale generativa, Rabbit Inc., ha recentemente raccolto un ulteriore finanziamento di 10 milioni di dollari, aggiungendolo a un precedente round di finanziamento da 20 milioni di dollari. Questo finanziamento extra è stato guidato dall’investitore esistente Khosla Ventures e mira a sostenere il lancio del loro innovativo prodotto basato su un modello LLM (Large Language Model) di proprietà. La startup ha focalizzato la sua attenzione sullo sviluppo di un LLM denominato “Large Action Model” (LAM) e sul suo utilizzo nel dispositivo “r1”.

Il LAM è un modello di intelligenza artificiale generativa progettato per comprendere e rispondere alle intenzioni umane in modo significativo. Ciò va oltre la semplice generazione di testo, tipica dei chatbot come ChatGPT, poiché il LAM è in grado di svolgere azioni reali, come la prenotazione di biglietti o l’ordinazione di generi alimentari, senza richiedere programmazione personalizzata. L’azienda ha programmato di presentare ufficialmente il dispositivo r1 e il suo nuovo sistema operativo AI generativo chiamato RabbitOS durante un evento di lancio virtuale il 9 gennaio, in concomitanza con il CES 2024 a Las Vegas. RabbitOS sfrutta il potenziale del LAM per eliminare la necessità di passare da un’app all’altra per compiere diverse attività.

Il CEO di Rabbit, Jesse Lyu, ha spiegato: “Il sistema operativo basato su app attuale esiste da molti anni, ma il modo in cui interagiamo con esso – scaricando numerose app, cercando tra le pagine e le cartelle per trovare l’app desiderata – è sempre stato scomodo e disconnesso. Il Large Action Model è il tassello mancante che porterà a un notevole miglioramento nell’interazione umana con la tecnologia e nell’efficienza delle attività”. Lyu ha continuato a spiegare che il LAM è stato sviluppato dopo una rigorosa ricerca sulle interfacce delle app e il comportamento umano, che ha portato alla creazione di questo modello innovativo.

Il dispositivo r1, frutto della collaborazione con l’azienda svedese Teenage Engineering, si distingue per la sua abilità nell’interpretare il linguaggio naturale e navigare attraverso diverse app, semplificando l’esperienza degli utenti. Rabbit è guidata da un team di esperti, tra cui ex Kaggle Grandmasters, ex ingegneri di Google e imprenditori esperti. Il CTO dell’azienda, Alexander Liao, porta con sé una vasta esperienza come ricercatore nell’apprendimento automatico presso la Carnegie Mellon. Dopo aver partecipato al programma Y Combinator due volte, Rabbit ha affermato la sua posizione come figura di spicco nella scena tecnologica di Los Angeles.

Alexander Liao ha sottolineato: “Il LAM va oltre le limitazioni delle interfacce delle app esistenti. La nostra tecnologia ci ha permesso di analizzare intelligentemente le informazioni e intraprendere azioni su diverse app in risposta a richieste in linguaggio naturale, un compito raramente eseguibile nei sistemi operativi attuali. Attraverso l’utilizzo di tecniche neuro-simboliche, il LAM sta avanzando nella ricerca scientifica interdisciplinare nelle aree di modellazione del linguaggio, linguaggi di programmazione e metodi formali”.

L’intelligenza artificiale generativa ha tradizionalmente operato su software e applicazioni legate all’hardware esistente, ma sta emergendo una tendenza verso dispositivi dedicati. Ad esempio, il nuovo Human Pin è stato sviluppato per assorbire e elaborare le conversazioni degli utenti al fine di addestrare ulteriormente un LLM a fornire assistenza personalizzata. Nel frattempo, la società di produzione 1stAveMachine e lo sviluppatore di intelligenza artificiale SpecialGuestX hanno collaborato per creare 1stAI Machine, un’utilità che sfrutta gli strumenti di sintesi dei media della startup Runway per produrre video di alta qualità attraverso l’IA generativa.

Di Fantasy