Replit, una startup che offre una piattaforma online per lo sviluppo di software, ha recentemente licenziato 30 dipendenti, come comunicato via email dal CEO Amjad Masad. Questo avvenimento arriva in un momento in cui Replit sta puntando sull’intelligenza artificiale per migliorare i suoi strumenti di programmazione.
Masad ha spiegato che la decisione è stata difficile ma necessaria per assicurare il successo a lungo termine dell’azienda. I licenziamenti evidenziano le sfide e i rapidi cambiamenti nel campo dello sviluppo software basato sull’intelligenza artificiale. Nonostante Replit abbia raccolto oltre 120 milioni di dollari e abbia 20 milioni di utenti, l’integrazione dell’intelligenza artificiale ha dei costi umani.
Nell’email, Masad ha delineato un piano ambizioso per incorporare l’intelligenza artificiale in ogni parte della piattaforma di codifica di Replit, con uno strumento di completamento del codice chiamato Ghostwriter ora rinominato “Replit AI”. L’obiettivo è rendere la programmazione e il software più accessibili.
Nonostante l’accento sull’intelligenza artificiale, Replit sta riducendo la sua forza lavoro. I 30 licenziamenti rappresentano una parte significativa dei dipendenti, che erano circa 180 secondo i dati di LinkedIn. Masad non ha specificato i dipartimenti o i ruoli coinvolti, ma ha assicurato supporto durante la transizione.
Questi tagli riflettono una tendenza più ampia nel settore tecnologico, dove anche le startup ben finanziate stanno riducendo i costi in risposta all’incertezza economica e ai costi elevati dell’integrazione dell’intelligenza artificiale. Un esempio è GitHub, che ha licenziato il 10% della sua forza lavoro l’anno scorso.