L’Intelligenza Artificiale ha a lungo lottato per trovare una sua accettazione incondizionata sui social media. I contenuti generati dall’AI, in particolare le immagini, sono stati spesso relegati alla categoria di “scarsa qualità” o, peggio, sono stati etichettati come “contenuti sintetici” rozzi, poco realistici e alienanti per la maggior parte degli utenti. Questa percezione negativa, alimentata dall’invasione iniziale di deepfake malriusciti e creazioni grossolane, sembrava destinata a perpetuare una diffidenza generale verso la produzione di immagini assistita dall’AI. Tuttavia, una nuova e sorprendente tendenza sta riscrivendo le regole dell’engagement online: la sovrapposizione di animali virtuali, generati dall’AI, alle proprie foto personali.
Questa moda, che sta guadagnando una popolarità esplosiva sulle piattaforme globali, dimostra non solo i rapidi progressi della tecnologia generativa, ma anche un cambiamento fondamentale nella percezione degli utenti. Non si tratta più di immagini sintetiche e irrealistiche, ma di creazioni che fondono simpatici animali o personaggi fantastici con le foto originali in modo sorprendentemente fluido e naturale. Tra queste applicazioni, l’aggiunta di cuccioli, cervi o persino tigri di aspetto amichevole alle foto di tutti i giorni si è rivelata la formula vincente.
La chiave del successo di questa tendenza risiede nel potente fattore della “carineria” o cuteness. Gli animali generati dall’AI, che siano cuccioli vivaci o cervi di bosco dall’aria innocente, possiedono una dolcezza irresistibile. La riprova di questo successo è testimoniata da influencer e utenti comuni che vedono i loro post diventare virali. L’influencer Joy Ilana Hill, ad esempio, ha ottenuto decine di migliaia di Mi piace per un semplice post che mostrava un cucciolo virtuale aggiunto alla sua foto, attirando commenti entusiasti come “Così adorabile” e “La mia foto preferita di tutte le tue pubblicazioni”.
Ciò che rende questo fenomeno particolarmente interessante è la persistenza di commenti come “Sembra così reale” o “È così carino”, anche quando è risaputo che l’animale è generato artificialmente. Questo suggerisce che, grazie ai progressi nell’AI, la barriera psicologica tra l’immagine reale e quella sintetica si sta riducendo. Gli utenti non sono più respinti dalla natura artificiale del contenuto, ma sono attratti dalla sua qualità e dal suo impatto emotivo positivo. L’AI, in questo caso, non mira a ingannare, ma a migliorare e a rendere più accattivanti i contenuti personali, riconquistando così la fiducia del pubblico.
L’onda di popolarità ha inevitabilmente avuto un forte impatto anche sul settore del marketing e della pubblicità. Un esempio lampante è la diffusione del fenomeno dei selfie al cinema, che integrano i personaggi del recente film d’animazione “Zootropolis 2”. Gli utenti sono stati inondati da immagini realistiche che li ritraggono accanto ai loro personaggi preferiti, creando l’illusione di un’esperienza reale condivisa.
Queste immagini, che sembrano scattate direttamente all’interno di una sala cinematografica, sono diventate virali su piattaforme come TikTok, innescando una diffusione a macchia d’olio di tutorial che spiegano come produrle. Di conseguenza, numerose app basate sull’Intelligenza Artificiale specializzate in filtri e editing – come CapCut, Hitpaw ed EaseMate – hanno risposto immediatamente al trend, rilasciando filtri a tema “Zootropolis” uno dopo l’altro. Questa reazione a catena dimostra come la creatività generata dall’AI stia diventando un potente strumento per il marketing virale, guidando l’adozione di app e stimolando la promozione di prodotti culturali.
Gli esperti del settore sono concordi nel prevedere che questa tendenza non farà che intensificarsi in futuro. Con il progresso incessante delle tecnologie di AI, la capacità di creare contenuti realistici e accattivanti continuerà a migliorare, abbassando drasticamente le barriere all’ingresso nella creazione di contenuti per gli utenti comuni. Come ha affermato il consulente di social media Matt Navarra, i progressi hanno reso più semplice che mai la creazione di contenuti di aspetto professionale. L’anno a venire, secondo gli analisti, sarà testimone di una vera e propria esplosione di contenuti basati sull’Intelligenza Artificiale sui social media, segnando la fine dell’era del disinteresse e l’inizio di una nuova fase di integrazione creativa e coinvolgente dell’AI nella vita digitale quotidiana.
