I corridoi della Silicon Valley sono in fermento da mesi: Meta ha ingaggiato una guerra per attrarre i migliori talenti AI, offrendo pacchetti da capogiro. Ma mentre la nuova Superintelligence Lab (MSL) cresce in notorietà e risorse, dentro l’azienda serpeggiano tensioni, frustrazione e un amaro senso di esclusione.
La corsa al super talento dell’AI ha spinto Zuckerberg e Meta a proporre salari straordinari—pacchetti multimillionari che raggiungono i $100 milioni annui o addirittura $300 milioni nell’arco di quattro anni. Un caso emblematico è quello di Matt Deitke, giovane ricercatore di 24 anni, che inizialmente rifiutò un’offerta di $125 milioni. Shopify Zuckerberg gli aumentò la proposta fino a $250 milioni — e questa volta accettò.
Anche figure di rilievo come DeepMind hanno commentato la mossa, definendola un tentativo disperato di colmare il gap di Meta rispetto agli altri leader dell’AI. Non sorprende che molti dipendenti già in forza sentano ora un senso di svalutazione. Secondo fonti interne, l’offerta multimilionaria a nuovi arrivati è stato interpretato come un segnale diretto: «Avete fallito».
Alcuni membri del team GenAI (dietro ai modelli Llama) si sentono messi da parte, esclusi dalle iniziative e privati delle risorse strategiche, finendo per minacciare dimissioni o valutare offerte da Microsoft e xAI. Il CEO di Dell aveva già avvertito quanto queste disparità salariali potessero causare fratture culturali: «La gente ha un senso di equità», disse, indicando la strada di Meta verso potenziali dispute interne.
Il clima di instabilità non è sfuggito ai concorrenti: Microsoft ha avviato una tattica di reclutamento aggressiva sfidando Meta proprio nel suo terreno, identificando i profili AI più desiderati e proponendo offerte milionarie comparabili.
A fine giugno, Zuckerberg ha ufficialmente inaugurato la Meta Superintelligence Labs (MSL), centralizzando sotto questo nuovo ombrello le attività di FAIR, GenAI e altre unità strategiche, e lanciando un team segreto denominato “TBD Lab” dedicato all’evoluzione dei modelli Llama.
Questa ristrutturazione ha accelerato il divario tra chi è stato scelto per far parte di MSL e chi è rimasto ai margini, alimentando rancori e alimentando la percezione di una divisione netta tra i “super-salariati” e gli altri.
Un analista di Rosenblatt Securities ha sollevato dubbi sulla sostenibilità economica del piano: assunzioni così costose (ipotizzando una ventina di figure chiave da $100 milioni) potrebbero gravare pesantemente sui margini. Sam Altman, CEO di OpenAI, ha criticato senza mezzi termini la strategia di Meta, definendola “distasteful” (“disgustosa”) e affermando che i “missionari batteranno i mercenari”.
Meta sta investendo ingenti risorse finanziarie per riconquistare la leadership nell’AI. Il nuovo MSL è un simbolo potente di ambizione e rinnovamento. Ma il prezzo è alto: divisioni interne, dipendenti demotivati, costi operativi in aumento e una cultura aziendale sotto stress.