La creazione di contenuti digitali è stata scossa dall’arrivo di Sora, l’applicazione sviluppata da OpenAI che combina la potenza dell’Intelligenza Artificiale Generativa con le dinamiche di un vero e proprio social network. Dopo un debutto iniziale ristretto ai dispositivi iOS, la piattaforma ha compiuto il passo decisivo approdando ufficialmente anche sul Google Play Store, rendendosi disponibile per i dispositivi Android con versione 6.0 e successive. L’attesa era palpabile, e la risposta del pubblico non si è fatta attendere: il lancio ha innescato un vero e proprio boom di download, raggiungendo in poche ore la cifra impressionante di oltre 500 mila installazioni sul sistema operativo di Google, a testimonianza di un’enorme fame di strumenti per la creatività digitale accessibile a tutti.
Sora si presenta come una soluzione innovativa pensata per democratizzare la creazione di video ad alta qualità. L’utente, anche senza alcuna competenza specifica nel video editing o nella produzione grafica, può trasformare semplici testi e immagini in video iperrealistici completi di audio integrato. Basta fornire un prompt testuale per vedere l’Intelligenza Artificiale dare vita a scene complesse e dinamiche con una coerenza visiva sorprendente.
Ma l’applicazione non è solo un generatore di video: le sue funzionalità di community la elevano a un nuovo social network. Gli utenti possono condividere istantaneamente i contenuti creati nel feed e visualizzare le creazioni degli altri, favorendo l’interazione e la socialità. L’aspetto social è rafforzato da funzionalità come i remix, che permettono di modificare o integrare i video altrui, aggiungendo elementi, cambiando stili o inserendo tracce audio. Questo crea un circolo virtuoso di creatività condivisa e interattiva che ha contribuito al successo fulmineo dell’applicazione, che su iOS aveva già raggiunto il milione di installazioni in soli cinque giorni.
Nonostante il clamore e il record di download su Android, la diffusione dell’app Sora rimane, per il momento, limitata. L’accesso è concesso solo su invito e confinato a un numero ristretto di mercati selezionati, tra cui spiccano gli Stati Uniti, il Giappone e il Canada. Al momento, l’Italia non rientra ancora tra i Paesi in cui l’applicazione è pienamente disponibile, lasciando gli utenti nostrani in attesa del rilascio globale, i cui tempi non sono ancora stati definiti con precisione da OpenAI. Questa strategia di lancio graduale è probabilmente volta a calibrare il carico sui server e, soprattutto, a perfezionare i sistemi di sicurezza e moderazione in base ai feedback raccolti nelle prime regioni.
