Il film “The Brutalist” è stato al centro di polemiche riguardanti l’uso dell’intelligenza artificiale (IA) per modificare alcuni dialoghi dei protagonisti, Adrien Brody e Felicity Jones.
Il regista Brady Corbet ha dichiarato che gli attori hanno lavorato per mesi con l’insegnante di lingua Tanera Marshall per perfezionare i loro accenti ungheresi. Tuttavia, è stata utilizzata la tecnologia di Respeecher per affinare specifiche vocali e lettere nei dialoghi in ungherese, al fine di garantire una maggiore accuratezza. Corbet ha sottolineato che l’obiettivo era preservare l’autenticità delle interpretazioni degli attori, senza alterare le loro performance originali.
Il montatore ungherese Dávid Jancsó ha spiegato che, essendo l’ungherese una lingua particolarmente complessa, anche per un attore con origini ungheresi come Brody, è stato necessario intervenire per perfezionare la pronuncia. Jancsó ha utilizzato registrazioni della propria voce come modello, e il team del suono ha applicato manualmente le modifiche necessarie. Ha inoltre affermato che questa tecnica non differisce sostanzialmente dalle pratiche del passato, se non per una maggiore velocità ed efficienza.
Nonostante le spiegazioni fornite, la notizia ha sollevato critiche e dubbi sull’opportunità di candidare gli attori per la 97esima edizione dei premi Oscar. Attualmente, non esiste una normativa che vieti l’assegnazione di premi in caso di utilizzo di tecnologie di IA, ma il dibattito sull’argomento è in corso.
Questo caso si inserisce in un contesto più ampio di discussione sull’uso dell’intelligenza artificiale nel cinema. Durante gli scioperi di attori e sceneggiatori del 2023, l’impiego di IA è stato uno dei temi centrali. Alcune produzioni, come “Emilia Pérez”, hanno utilizzato Respeecher per migliorare la vocalità degli attori, mentre altre, come “Heretic” del 2024, hanno dichiarato esplicitamente di non aver impiegato programmi di IA generativa.