Il 23 aprile 2025, la Commissione Europea ha inflitto a Apple e Meta sanzioni rispettivamente di 500 milioni e 200 milioni di euro, accusandole di violare il Digital Markets Act (DMA), una normativa antitrust entrata in vigore nel 2023 per promuovere la concorrenza nel mercato digitale europeo.
Apple è stata penalizzata per aver imposto restrizioni tecniche e commerciali che impedivano agli sviluppatori di app di indirizzare gli utenti verso alternative più economiche al di fuori dell’App Store. Meta, invece, è stata multata per aver introdotto un modello “paga o acconsenti”, costringendo gli utenti a scegliere tra consentire la raccolta dei propri dati per fini pubblicitari o pagare per un’esperienza senza pubblicità.
Entrambe le aziende hanno espresso forte disappunto verso le decisioni e hanno annunciato l’intenzione di presentare ricorso. Apple ha definito le multe dannose per la privacy e l’innovazione degli utenti, mentre Meta ha accusato l’UE di adottare standard discriminatori nei confronti delle imprese americane.
Sebbene le sanzioni siano inferiori rispetto a quelle imposte in passato ad altre aziende, come la multa di 4,3 miliardi di euro a Google nel 2018, alcuni analisti ritengono che l’UE abbia scelto di applicare penalità più contenute per evitare possibili ritorsioni da parte dell’amministrazione Trump, che aveva minacciato l’imposizione di dazi sulle esportazioni europee.
Secondo le disposizioni del DMA, le multe possono arrivare fino al 10% del fatturato globale delle aziende coinvolte. Nel caso di Apple e Meta, ciò avrebbe potuto comportare sanzioni miliardarie. Tuttavia, l’UE ha optato per un approccio più graduale, imponendo penalità più basse e concedendo alle aziende un periodo di 60 giorni per adeguarsi alle normative.