Nel cuore di Pechino, presso il maestoso National Speed Skating Oval — costruito per le Olimpiadi invernali del 2022 — ha preso vita uno spettacolo futuristico: la prima edizione della World Humanoid Robot Games (WHRG), la competizione mondiale dedicata ai robot umanoidi, inaugurata il 15 agosto 2025 e articolata in una tre giorni intensa e coinvolgente.
L’evento ha richiamato ben 280 squadre provenienti da 16 paesi, impegnando oltre 500 robot umanoidi in 538 competizioni suddivise in 26 eventi fra prove atletiche come calcio, corsa, salto in lungo e boxe, e sfide pragmatiche come smistamento di farmaci, pulizie e movimentazione di materiali. A rappresentare la parte accademica, 192 team universitari, mentre 88 provenivano dal settore privato, con protagonisti come Unitree Robotics tra le aziende cinesi più attive.
La cerimonia inaugurale ha mescolato teatralità azzardate e tecnologia avanzata: robot ballavano hip‑hop, praticavano arti marziali, suonavano strumenti — dalle tastiere alle chitarre — e perfino sfilavano in passerella, vestiti e accessori alla moda. Il tutto interrotto da goffe cadute, come quella di un robot modello, prontamente aiutato da due addetti. Un pubblico entusiasta ha applaudito ogni performance, caduta o ripresa autonoma, trasformando ogni errore in un momento di affettuosa empatia
Le competizioni sono state al contempo suggestive e buffe. In una partita di calcio, quattro robot si sono scontrati e sono caduti in un groviglio di braccia e gambe meccaniche, suscitando risate e applausi. In una gara di sprint, un robot ha ceduto a metà della corsa, mentre il pubblico reagiva tra il divertito e il commosso. Qualcuno ha perso perfino la testa — letteralmente — mentre corricchiava sul tracciato dei 1500 m, mettendo sotto gli occhi degli spettatori i limiti dell’ingegneria attuale.
Tra le cadute, spicca la vittoria: un robot di Unitree Robotics (Beijing Lingyi Technology) ha conquistato l’oro nei 1500 m, fermando il cronometro a 6 minuti e 34 secondi, un risultato che, seppur ben distante dal primato umano (3 minuti e 26 secondi), ha segnato un passo significativo per la robotica sportiva.
Nonostante il fascino ludico delle prove atletiche, la WHRG ha anche messo in scena prove tecniche concrete, come lo smistamento di medicinali, la pulizia automatizzata e la movimentazione di materiali. Questi esperimenti mirano a verificare – in ambienti dinamici e pubblici – se i robot possano avvicinarsi alla soglia di utilizzi pratici in fabbrica, ospedale o domiciliare.
Ogni caduta, ogni inciampo è diventato prezioso dato per i team di ricerca. Come sottolineato da alcuni partecipanti, è meglio testare queste tecnologie in un’arena pubblica, dove i malfunzionamenti sono visibili e correggibili, piuttosto che investire milioni in sistemi destinati a fallire in produzione.
Il clamore attorno alla WHRG fa da eco al crescente impegno nazionale cinese nell’intelligenza incarnata: un sostegno miliardario alla robotica umanoide che non è solo tecnologico, ma anche simbolico, in un confronto implicito con gli Stati Uniti. L’industria locale, i media, la finanza (con Morgan Stanley tra i commentatori più attenti) mostrano come l’evento sia percepito come trampolino verso una nuova era produttiva orientata ai robot veri, non solo teorici.