Microsoft ha annunciato un importante passo verso la tutela dei propri utenti nei confronti delle controversie legate alla violazione del copyright nell’ambito dei servizi di intelligenza artificiale generativa (AI). Questa iniziativa mira a proteggere gli utenti e a sostenere la crescita dell’Intelligenza Artificiale Generativa.
Secondo quanto riportato da Reuters e Financial Times, Microsoft si è impegnata a prendere in carico la responsabilità legale in caso di citazioni in giudizio per violazione del copyright, riguardanti opere create tramite il servizio di intelligenza artificiale di Microsoft Co-Pilot, a nome degli utenti stessi.
Microsoft ha dichiarato che si farà carico di ogni aspetto legale, inclusi risarcimenti danni, a favore degli utenti, purché essi rispettino i “guardrail e filtri dei contenuti” integrati nel servizio di intelligenza artificiale generativa. L’azienda si impegna a gestire direttamente la difesa legale e a coprire tutte le spese legali connesse alla causa. Inoltre, Microsoft ha dichiarato la sua intenzione di coprire tutte le responsabilità legali derivanti da transazioni o perdite legate a dispute in ambito legale.
In merito a questa decisione, Microsoft ha affermato: “Applichiamo una tariffa per l’uso di Co-Pilot da parte dei clienti aziendali e crediamo che, in caso di controversie legali relative all’utilizzo di Co-Pilot, Microsoft, e non il cliente, debba assumersi la responsabilità”.
Questo annuncio giunge in un momento in cui sono sorte preoccupazioni riguardo alla possibilità che l’intelligenza artificiale generativa violi i diritti d’autore. Durante il processo di apprendimento dei modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), vaste quantità di dati vengono utilizzate, sollevando il timore che materiale protetto da copyright possa essere acquisito senza autorizzazione e che siano creati contenuti che ne imitano lo stile.
Lo scorso giugno, uno studio legale statunitense chiamato Clarkson ha intentato una causa contro OpenAI e Microsoft, sostenendo che OpenAI, lo sviluppatore di ‘ChatGPT’, aveva causato danni per un valore di 3 miliardi di dollari (circa 4mila miliardi di won) attraverso la raccolta non autorizzata di libri, articoli, dati personali e contenuti web. Questo ha portato all’apertura di un’azione legale collettiva.
In linea con questa tendenza, Shutterstock ha annunciato una politica simile a quella di Microsoft lo scorso luglio, fornendo ai clienti aziendali una copertura completa per quanto riguarda la licenza e l’utilizzo delle immagini generate da intelligenza artificiale.
Inoltre, a giugno, Adobe ha annunciato la sua politica di coprire le spese legali dei clienti in caso di dispute relative ai diritti d’autore per opere create tramite lo strumento di intelligenza artificiale generativa “Firefly”.