Ah, eccoci qui con l’ultima puntata del grande show tecnologico: “Google vs OpenAI: La Battaglia dei Giganti”. In un angolo abbiamo Google con il suo super-intelligente, incredibilmente dettagliato, e chiaramente sovraumano Gemini 1.5. Con una capacità di analisi che farebbe impallidire Sherlock Holmes, Gemini 1.5 ha messo sotto la lente d’ingrandimento un video di OpenAI, dichiarandolo “più falso di un Rolex comprato al mercatino”.
Dall’altro lato, OpenAI con il suo Sora, che sembra più un mago delle immagini che un software. Si dice che possa trasformare qualsiasi testo in un video così realistico da fare invidia a Spielberg. Ma aspetta, c’è un problema: sembra che Sora abbia dimenticato che i fiori di ciliegio non fioriscono durante una bufera di neve. Forse doveva aggiornare il suo abbonamento a “Le quattro stagioni per principianti”.
Poi c’è la scena surreale: una tempesta di neve che sembra uscita da un episodio di “Il Trono di Spade”, ma tutti felici e contenti in giro senza cappotti invernali. Deve essere stato girato in una versione alternativa del Giappone dove tutti sono immuni al freddo.
E per concludere in bellezza, Google sale sul palco della sua piattaforma X, agitando l’analisi di Gemini 1.5 come se fosse la dichiarazione d’indipendenza, proclamando “Ecco la verità, gente! Non credete a tutto ciò che vedete!”.
Ah, questi giganti della tecnologia, sempre pronti a superarsi l’un l’altro con i loro gioielli tecnologici. Ma alla fine, cosa abbiamo imparato? Forse che anche le macchine più intelligenti possono avere un senso dell’umorismo… involontario.