La startup di intelligenza artificiale musicale Udio sta rispondendo alle cause legali per violazione del copyright intentate contro di essa e un’altra startup simile, Suno, da parte di alcune delle più grandi etichette discografiche del mondo (Universal Music Group, Sony Music Entertainment e Warner Music Group).
Udio afferma che la sua missione è permettere agli artisti di creare musica straordinaria utilizzando l’intelligenza artificiale. L’azienda sostiene di aver lavorato con musicisti famosi e emergenti, e di aver visto milioni di utenti creare nuova musica con la loro tecnologia.
Udio spiega che il loro modello di IA impara analizzando grandi raccolte di musica registrata, proprio come gli studenti imparano ascoltando e studiando la musica. L’obiettivo è comprendere le idee musicali fondamentali, non copiare contenuti esistenti. Affermano di aver implementato filtri per evitare la riproduzione di opere protette da copyright.
L’azienda crede che l’IA generativa diventerà parte integrante della società moderna, paragonandola ad altre innovazioni musicali inizialmente temute ma poi rivelatesi vantaggiose per l’industria.
Udio prevede un futuro in cui gli artisti comporranno musica con i fan, nasceranno nuovi generi musicali, e più creatori avranno accesso all’industria musicale.
Tuttavia, le etichette discografiche accusano Udio e Suno di copiare illegalmente brani protetti da copyright per addestrare i loro modelli di IA e produrre nuova musica che assomiglia troppo agli originali.
Il CEO di Suno ha difeso la loro tecnologia, affermando che crea nuovi contenuti senza replicare musica esistente.
Al momento, non sembra esserci una soluzione chiara a questo conflitto tra le startup di IA musicale e l’industria discografica tradizionale