La recente innovazione nel campo dei droni ha portato allo sviluppo di velivoli dotati di arti inferiori simili a quelli degli uccelli, consentendo loro di camminare, saltare e decollare autonomamente senza la necessità di una pista di decollo. Questa tecnologia, ispirata alla morfologia degli uccelli, mira a migliorare l’efficienza energetica e la versatilità operativa dei droni.
I droni ad ala fissa, noti per la loro capacità di coprire lunghe distanze a velocità elevate, presentano la limitazione di richiedere ampie aree per il decollo e l’atterraggio. Per superare questo ostacolo, i ricercatori del Laboratorio di Sistemi Intelligenti del Politecnico Federale di Losanna (EPFL) in Svizzera hanno sviluppato un drone dotato di “zampe” ispirate agli uccelli, permettendogli di camminare e decollare autonomamente.
Il drone, denominato “RAVEN” (che significa corvo in inglese), è stato presentato in uno studio pubblicato sulla rivista Nature. Con un’apertura alare di 1 metro e una lunghezza del corpo di 50 centimetri, RAVEN è in grado di camminare a una velocità di 1 metro ogni 4 secondi, superare ostacoli di 12 centimetri e saltare su barriere alte 26 centimetri. Per il decollo, può correre a una velocità di 2,2 metri al secondo, utilizzando le sue zampe per saltare e decollare, risultando dieci volte più efficiente dal punto di vista energetico rispetto al decollo da fermo.
Le zampe del drone sono progettate con molle che fungono da tendini e dita flessibili, permettendo al drone di camminare, saltare e persino nuotare. Questa progettazione biomimetica consente al drone di eseguire una varietà di compiti, tra cui sedersi e afferrare oggetti. Tuttavia, l’aggiunta di queste funzionalità comporta un aumento del peso: RAVEN pesa complessivamente 620 grammi, di cui 230 grammi sono attribuiti alle zampe, alle dita e agli attuatori associati.
I ricercatori hanno osservato che, a eccezione di alcune specie, la maggior parte degli uccelli trascorre più tempo a camminare che a volare, poiché camminare è più efficiente dal punto di vista energetico. Ispirandosi a questo comportamento, il team prevede di sviluppare in futuro droni con ali battenti, simili a quelle degli uccelli, per migliorare ulteriormente l’efficienza energetica.
Sebbene l’idea di dotare i droni di zampe o ali battenti non sia nuova, i recenti progressi nell’ingegneria hanno reso più praticabile l’implementazione di tali tecnologie. Questi sviluppi promettono di ampliare le capacità operative dei droni, rendendoli più adattabili a diverse condizioni ambientali e applicazioni.