Dopo il lancio di Sora da parte di OpenAI, si è acceso un dibattito sull’impatto dell’intelligenza artificiale generativa nel settore cinematografico. Molti registi ed esperti sostengono che, contrariamente ai timori iniziali, l’AI non rappresenti una minaccia per la creatività umana, ma piuttosto un complemento utile nel processo di produzione.

Sora, lanciata da OpenAI, è una piattaforma di generazione video basata sull’intelligenza artificiale. Nonostante le aspettative, alcuni professionisti del settore hanno evidenziato le sue attuali limitazioni. La regista Michaela Ternasky-Holland, ad esempio, ha descritto l’idea di realizzare un film completo con Sora come una “illusione di controllo”, sottolineando che possedere una tecnologia avanzata non equivale automaticamente a possedere il talento di un regista affermato.

Dana Polan, professore di cinema alla Tisch School of the Arts della New York University, ha osservato che la parte più creativa della realizzazione di un film risiede nella sceneggiatura. Secondo Polan, strumenti come Sora possono essere utili in alcune fasi della produzione, ma non possono sostituire l’ingegno umano nella creazione di storie coinvolgenti.

Nonostante le critiche, alcuni professionisti riconoscono il potenziale dell’AI in ambiti specifici. Il regista Michael Gilkison ha utilizzato l’AI per creare effetti speciali a basso costo, come scene di auto in collisione, evidenziando come la tecnologia possa ridurre i costi di produzione. Tuttavia, Gilkison avverte che un uso eccessivo dell’AI potrebbe compromettere l’essenza artistica di un film, sottolineando l’importanza di un equilibrio tra tecnologia e creatività umana.

Di Fantasy