Infosys, colosso indiano del settore IT, ha presentato una controquerela presso la Corte Distrettuale del Texas settentrionale contro la rivale statunitense Cognizant e il suo CEO, Ravi Kumar. L’accusa verte su presunte pratiche anticompetitive e sull’uso improprio di informazioni sensibili, con l’obiettivo di ostacolare lo sviluppo della piattaforma sanitaria di Infosys, denominata Helix.
La controversia ha avuto inizio nell’agosto 2024, quando TriZetto, una sussidiaria di Cognizant, ha citato in giudizio Infosys, accusandola di aver sottratto segreti commerciali relativi al suo software per l’assicurazione sanitaria. In risposta, Infosys ha negato tali accuse e ha dichiarato l’intenzione di difendersi vigorosamente in tribunale.
Nella sua controquerela, Infosys sostiene che Cognizant abbia adottato strategie monopolistiche per mantenere una posizione dominante nel mercato dei servizi IT per il settore sanitario negli Stati Uniti. Tra queste pratiche, l’imposizione di clausole contrattuali restrittive che impediscono ai clienti di avvalersi di fornitori di servizi IT concorrenti e il rifiuto di fornire formazione sul proprio software.
Un elemento centrale delle accuse riguarda il CEO di Cognizant, Ravi Kumar, che in precedenza ha ricoperto ruoli di rilievo in Infosys, tra cui quello di presidente e vice direttore operativo. Infosys afferma che, durante il suo mandato, Kumar ha rallentato deliberatamente lo sviluppo della piattaforma Helix, negando le risorse necessarie e ritardandone il lancio di almeno 18 mesi. Inoltre, si sostiene che Kumar abbia utilizzato la sua conoscenza interna di Helix per scoraggiare potenziali clienti dall’adottare la piattaforma dopo il suo passaggio a Cognizant.
Oltre a Kumar, Infosys accusa Cognizant di aver reclutato altri dirigenti chiave coinvolti nello sviluppo di Helix, tra cui Shveta Arora e Ravi Kiran Kuchibhotla, con l’intento di ostacolare ulteriormente il progresso della piattaforma.
Infosys ha richiesto un processo con giuria e sta cercando di ottenere tre volte i danni subiti, oltre al rimborso delle spese legali. Inoltre, l’azienda chiede che le clausole di non divulgazione e gli accordi di accesso imposti da Cognizant siano dichiarati invalidi e inapplicabili.
Da parte sua, Cognizant ha dichiarato di essere impegnata a mantenere i più alti standard di integrità in tutte le operazioni aziendali e ha affermato che prenderà provvedimenti decisivi per affrontare qualsiasi accusa che possa compromettere la sua posizione competitiva. L’azienda ha sottolineato che incoraggia la competizione, ma che i concorrenti non possono utilizzare la sua proprietà intellettuale per competere in modo sleale.