Recentemente, una corte statunitense ha emesso una decisione storica, stabilendo che l’utilizzo non autorizzato di materiali protetti da copyright per l’addestramento di modelli di intelligenza artificiale (IA) non rientra nella categoria dell'”uso equo”. Questa sentenza rappresenta un precedente significativo che potrebbe influenzare le future pratiche nell’ambito dell’IA e della proprietà intellettuale.

La controversia ha coinvolto Thompson Reuters, una rinomata azienda di informazioni legali, e Ross Intelligence, una startup specializzata in soluzioni di IA per il settore legale. Thompson Reuters ha accusato Ross Intelligence di aver utilizzato senza autorizzazione le proprie note legali (headnotes) per addestrare i propri modelli di IA, violando così i diritti d’autore. La corte ha esaminato se tale utilizzo potesse essere giustificato come “uso equo” ai sensi della legge sul copyright.

Il giudice statunitense ha stabilito che l’uso delle note legali da parte di Ross Intelligence non costituisce “uso equo”. In particolare, la corte ha ritenuto che l’uso di 2.243 note legali da parte di Ross fosse una violazione diretta dei diritti d’autore di Thompson Reuters. Per altre migliaia di note legali e contenuti aggiuntivi, la corte ha deciso di deferire la questione alla giuria per una valutazione più approfondita.

Questa sentenza potrebbe avere ripercussioni significative per le aziende che sviluppano modelli di IA utilizzando contenuti protetti da copyright. Molte di queste aziende, tra cui OpenAI, Microsoft e Meta, hanno sostenuto che l’uso di tali contenuti rientra nell'”uso equo”. La decisione della corte potrebbe influenzare la strategia di queste aziende riguardo all’uso di dati protetti da copyright per l’addestramento dei loro modelli di IA

La sentenza solleva interrogativi sul bilanciamento tra l’innovazione tecnologica e la protezione dei diritti d’autore. Le aziende tecnologiche potrebbero essere costrette a rivedere le proprie pratiche di raccolta e utilizzo dei dati per l’addestramento dell’IA, assicurandosi di rispettare i diritti di proprietà intellettuale. Inoltre, potrebbe esserci una spinta verso la creazione di set di dati specificamente progettati per l’addestramento dell’IA, che rispettino i diritti d’autore e siano accessibili alle aziende tecnologiche.

Di Fantasy