Le relazioni tra Stati Uniti e Unione Europea (UE) hanno registrato un’escalation di tensioni riguardo alle regolamentazioni imposte alle grandi aziende tecnologiche, comunemente note come Big Tech. L’amministrazione del Presidente Donald Trump ha manifestato preoccupazione per le politiche dell’UE, ritenute discriminatorie nei confronti delle imprese statunitensi, mentre l’UE sostiene la necessità di tali regolamentazioni per proteggere i consumatori e garantire una concorrenza leale.
Il 22 febbraio 2025, il Presidente Trump ha ordinato un’indagine sulle tasse sui servizi digitali imposte da paesi dell’UE, Regno Unito e Turchia. Queste tasse sono state introdotte per tassare adeguatamente le multinazionali tecnologiche che operano in questi mercati senza una presenza fisica significativa. Trump ha dichiarato che la sua amministrazione non permetterà che le aziende e i lavoratori americani siano penalizzati da politiche straniere unilaterali e anticoncorrenziali.
Il giorno successivo, il presidente della Commissione Giustizia della Camera dei Rappresentanti, Jim Jordan, ha richiesto chiarimenti a Teresa Ribera, responsabile della concorrenza dell’UE, riguardo all’applicazione delle nuove normative sulle Big Tech. Jordan ha espresso preoccupazione che l’UE stia prendendo di mira specificamente le aziende americane, mettendo in discussione l’imparzialità delle regolamentazioni europee.
In risposta alle pressioni governative, alcune aziende hanno iniziato ad adeguarsi alle richieste dei regolatori. Il 21 febbraio 2025, Apple ha rimosso la funzionalità di crittografia dei dati degli utenti nel Regno Unito, consentendo al governo britannico di accedere alle informazioni degli utenti. Questa decisione rappresenta una svolta significativa per Apple, che ha sempre enfatizzato la protezione della privacy dei propri clienti.
Nel frattempo, Google potrebbe affrontare accuse di monopolio da parte dell’UE, a seguito di insoddisfazione per le modifiche apportate ai risultati di ricerca, ritenute insufficienti per garantire una concorrenza equa.
Durante una conferenza tecnologica a Stoccolma, i responsabili delle politiche pubbliche di Google e Meta hanno criticato le normative dell’UE, sostenendo che regolamentazioni eccessive potrebbero soffocare l’innovazione e ridurre gli investimenti in ricerca e sviluppo. Meta, in particolare, ha avvertito che tali politiche potrebbero danneggiare i consumatori europei, limitando l’accesso a servizi innovativi.
Le tensioni tra Stati Uniti e UE sono aumentate sin dall’inizio dell’amministrazione Trump. In un discorso al World Economic Forum, Trump ha criticato le regolamentazioni europee, paragonandole a tariffe commerciali contro le aziende americane. Il Vicepresidente J.D. Vance, durante un summit sull’intelligenza artificiale a Parigi, ha rifiutato di firmare una dichiarazione congiunta, criticando apertamente le politiche dell’UE.
Posizione dell’Unione EuropeaNonostante le pressioni, l’UE ha ribadito la propria determinazione a mantenere le regolamentazioni attuali. La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha affermato che l’UE non cederà a pressioni esterne e che le leggi approvate devono essere rispettate per proteggere i consumatori e garantire una concorrenza leale nel mercato digitale.