L’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, l’ente che organizza gli Oscar, ha aggiornato le sue linee guida per la cerimonia di premiazione, includendo l’uso dell’intelligenza artificiale (IA) generativa nella produzione cinematografica. Le nuove regole stabiliscono che l’utilizzo di strumenti digitali come l’IA generativa non influenzerà né positivamente né negativamente le possibilità di ottenere una nomination. Tuttavia, l’Academy e ogni categoria prenderanno in considerazione quanto l’uomo sia stato al centro della creazione per decidere se assegnare o meno un premio.
Questa decisione arriva dopo le polemiche sorte durante la cerimonia di premiazione di quest’anno sull’uso dell’intelligenza artificiale in molti film, tra cui “The Brutalist” ed “Emilia Perez”. In precedenza, rivelare se l’intelligenza artificiale fosse utilizzata o meno nella produzione cinematografica era facoltativo. Ora, i film che partecipano alla cerimonia di premiazione devono dichiarare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale.
Le nuove regole rappresentano un cambiamento radicale rispetto a quelle di soli due anni fa, quando attori e sceneggiatori di Hollywood organizzarono un grande sciopero per protestare contro l’uso dell’intelligenza artificiale. A febbraio, i Grammy Awards hanno assegnato il premio per la migliore interpretazione rock ai Beatles per aver restaurato la voce di John Lennon utilizzando l’intelligenza artificiale.
Nel frattempo, alcuni registi e addetti ai lavori hanno affermato di non credere che l’intelligenza artificiale sarà in grado di competere con le opere create dall’uomo agli Oscar. Jonathan Kendrick, co-fondatore e presidente del servizio di streaming globale Rocket Flix, ha respinto l’uso di strumenti di intelligenza artificiale nei film in un’intervista alla BBC, affermando che è “come assumere un cattivo sceneggiatore”. “Certo, puoi ottenere una bozza, ma se hai bisogno di un lavoro emotivamente significativo, l’intelligenza artificiale non potrà darti un Oscar”, ha sottolineato.