Immagini AI

Nel corso dell’evento Google I/O 2025, l’azienda di Mountain View ha svelato al mondo uno strumento che promette di ridefinire i confini della creatività visiva: si chiama Flow, ed è un sistema avanzato di produzione video potenziato dall’intelligenza artificiale. Non si tratta semplicemente di un aggiornamento di tecnologia esistente, ma di un vero e proprio salto di paradigma nella creazione di contenuti multimediali, pensato per registi, creatori digitali e professionisti dell’audiovisivo.

Flow nasce come evoluzione diretta del progetto VideoFX, precedentemente disponibile in fase di test su Google Labs. Ma rispetto al suo predecessore, questo nuovo strumento si presenta con una potenza e una versatilità molto maggiori. Alla base del sistema troviamo l’integrazione tra il modello per la generazione video Veo, i modelli per la generazione di immagini Imagen e Gemini, tutti sviluppati da Google. Il risultato è un ecosistema fluido e dinamico, in cui è possibile generare personaggi, ambientazioni e scene da zero oppure utilizzare riprese reali come base per interventi creativi.

A rendere Flow uno strumento completo e sorprendentemente maturo sono le sue funzionalità: il sistema consente di modificare l’angolazione delle riprese all’interno di una stessa scena, espandere o ricostruire ambienti tramite lo Scene Builder, e gestire con precisione le risorse utilizzate. Inoltre, uno degli aspetti più innovativi è Flow TV, un flusso di contenuti generati dagli utenti dove è possibile esplorare i progetti altrui, inclusi i prompt esatti utilizzati per la loro creazione. Una finestra trasparente sulla creatività altrui, utile per imparare e ispirarsi.

Google ha già iniziato a distribuire Flow a una selezione di professionisti dell’industria cinematografica. Tra i primi a sperimentarlo figurano nomi noti come il regista Dave Clark, il produttore Henry Dobrez (con un’esperienza di oltre 18 anni) e la regista Juni Lau. I loro primi cortometraggi creati con Flow sono stati resi pubblici come esempio concreto delle potenzialità di questo strumento.

La logica è chiara: non si tratta di sostituire la creatività umana, ma di amplificarla. In questo senso, Flow si propone come il compagno ideale per chi lavora nel mondo dell’audiovisivo, offrendo strumenti intelligenti che rendono più rapide le fasi di produzione e arricchiscono le possibilità espressive.

Durante l’evento Google ha anche annunciato diverse novità che rafforzano la propria presenza nel campo della generazione AI per contenuti creativi. Tra queste, spicca Vio 3, un nuovo modello non solo capace di generare immagini e video, ma anche in grado di sincronizzare automaticamente suoni, rumori ambientali e dialoghi con le immagini prodotte. Analizzando i pixel delle immagini, Vio 3 riesce infatti a generare un accompagnamento sonoro coerente e realistico, aumentando il senso di immersione.

A supportare la produzione visuale interviene anche Imagine 4, il nuovo modello per la generazione di immagini ad altissima qualità. Questa versione introduce una resa ancora più sofisticata dei dettagli visivi, come la texture dei tessuti, le gocce d’acqua o la pelliccia degli animali, il tutto in risoluzione fino a 2K. Google ha dichiarato che una versione futura potrà essere fino a dieci volte più veloce rispetto alla corrente.

Ma l’ambizione di Google non si ferma al video. Anche il mondo della musica entra nella cornice AI con Lyria RealTime, un modello pensato per l’app musicale MusicFX DJ. Disponibile a breve in formato API, questo sistema consente la manipolazione dinamica della musica: mix tra generi, modifiche di strumenti, variazione di tono, tempo ed espressività musicale. Il tutto con una precisione tale da permettere una vera composizione personalizzata in tempo reale.

Flow non è solo una dimostrazione di forza tecnica, ma anche una dichiarazione d’intenti. Google ha infatti annunciato che inizialmente lo strumento sarà disponibile per gli utenti dei piani Google AI Pro e Google AI Ultra negli Stati Uniti. Il primo consente di creare fino a 100 video al mese, mentre il secondo – con un prezzo di 249,99 dollari al mese – garantisce accesso anticipato ai modelli più recenti e limiti di produzione più ampi.

Tutto questo si inserisce in una visione più ampia già delineata durante il Google Cloud Next a Las Vegas, dove l’azienda aveva presentato la restaurazione tramite AI del classico film “Il Mago di Oz”. In quell’occasione, il CEO Sundar Pichai aveva dichiarato: “Questo progetto è solo un assaggio di ciò che l’intelligenza artificiale potrà rendere possibile nel futuro dei media e dell’intrattenimento”.

Con Flow, Google vuole concretizzare quella visione, mettendo la potenza dell’intelligenza artificiale direttamente nelle mani dei creatori, dai grandi registi ai giovani YouTuber. È l’inizio di una nuova epoca, in cui immaginazione e tecnologia potranno finalmente viaggiare alla stessa velocità.

Di Fantasy