Immagina di interagire con il web non più tramite semplici ricerche, ma affidando alle tecnologie digitali il compito di ragionare per te, decidere, prenotare, semplificare la tua vita quotidiana. Questa è la promessa dell’“AI Mode” di Google, che sta cambiando pelle: da motore di ricerca ad assistente AI dotato di capacità agentiche, capace di agire concretamente per conto dell’utente, in modo proattivo e personalizzato (attualmente è solo in pochi Paesi, ma nei prossimi tempi sarà esteso ad oltre 180 nazioni).
Finora, Google è sempre stato associato alla ricerca intelligente, alla scoperta rapida di informazioni. Ma recentemente, grazie all’AI Mode, il motore di ricerca inizia a compiere un passo avanti decisivo: non ti offre più solo risposte—inizia a prendere decisioni. Vedi un ristorante adatto a una cena? L’AI può ora cercare disponibilità, tenere presenti i tuoi gusti (come data, orario, tipo di cucina, persone), e proporti opzioni in tempo reale, integrandosi con sistemi come Google Maps e partner esterni per facilitarti la scelta e permetterti di prenotare.
Al momento questo livello di interazione è in fase sperimentale e limitato ai soli abbonati statunitensi a Google AI Ultra, tramite la sezione Labs: un piccolo test per un mondo ancora più vasto che ci attende.
Intelligenza “agentica”: cosa significa? Questo concetto di “capacià agentiche” si inserisce in un’evoluzione più ampia dell’intelligenza artificiale, da assistente reattivo ad agente proattivo. In breve:
- Assistenti tradizionali come i chatbot o Siri reagiscono ai comandi: l’utente chiede, l’assistente risponde.
- Agenti agentici, invece, ricevono un obiettivo e autonomamente organizzano, decidono e agiscono per realizzarlo, affrontando compiti complessi e suddividendoli in tappe ben definite.
Google è solo l’ultimo nome—seguendo le direzioni già tracciate da OpenAI con i “ChatGPT Agent” capaci di multistep tasks, da Zoom con il suo receptionist AI autonomo o dalla più ampia rivoluzione dell’AI agentica che presto ristrutturerà il lavoro e le interazioni digitali.
L’implementazione agentica dell’AI Mode rappresenta una nuova fiducia nei confronti dell’AI: non più solo intermediario o motore, ma un attore autonomo nella vita dell’utente. Immaginalo come un assistente digitale capace di anticipare preferenze, agire e poi mostrarti il risultato quando è pronto—un alleato invisibile ma efficace.
Google ha già annunciato che l’“Agent Mode” arriverà anche su Gemini, ampliando ulteriormente l’ambito d’uso oltre Search e portando la “proattività” direttamente nelle app che usiamo quotidianamente.