Il cielo ha da sempre affascinato l’immaginario umano: oggi, quella volta celeste ospita un nuovo e straordinario “abitante”. A bordo della stazione spaziale cinese Tiangong, da luglio 2025 è presente Wukong AI, una forma avanzata di intelligenza artificiale concepita non per scrivere email o suggerire playlist, bensì per affiancare gli astronauti cinesi nelle operazioni più delicate e cruciali in orbita.
Il nome Wukong non è casuale: evoca Sun Wukong, il “Re Scimmia” della tradizione cinese, celebre per astuzia, forza e capacità di adattarsi a qualunque situazione. Anche questo chatbot si vuole presentare simile al suo omonimo: dotato di competenze approfondite in navigazione spaziale, pianificazione tattica e soprattutto nella capacità di prendere decisioni in tempo reale, anche in scenari estremamente critici.
Il suo debutto è avvenuto durante una EVA, una cosiddetta “passeggiata spaziale”, momento in cui gli astronauti operano all’esterno della stazione. Secondo il governo cinese, Wukong AI ha fornito supporto operativo essenziale, contribuendo concretamente alle manovre e alla sicurezza dell’equipaggio. Non parliamo di un assistente virtuale che ricorda solo l’orario o registra note: si tratta di un alleato capace di valutare dati complessi e intervenire con prontezza, anche là dove il margine di errore è minuscule.
I dettagli su Wukong AI restano tuttavia parziali e guardati con discrezione. Sappiamo che le sue basi derivano da un modello open‑source nazionale, successivamente affinato per adattarsi alle esigenze dell’ambiente spaziale: addestramenti specifici sui dati aerospaziali, insieme a ottimizzazioni per la missione, con un focus particolare su affidabilità, precisione e reattività.
L’introduzione di un’intelligenza artificiale come questa segna una svolta significativa nell’esplorazione spaziale: riduce il carico cognitivo sugli astronauti, migliora l’efficienza delle operazioni e – soprattutto – migliora la sicurezza, in particolar modo nelle condizioni estreme dell’orbita superando i confini della comunicazione diretta con la Terra.
Non è difficile immaginare che progetti simili diventeranno la norma nelle missioni di prossima generazione, pensiamo in prospettiva a missioni verso Marte o a permanenze a lungo termine nello spazio profondo, dove gli equipaggi dovranno contare su sistemi decisionali intelligenti e affidabili.
Nonostante il riserbo attorno ai dettagli tecnici, resta un dato: la Cina ha messo piede in un nuovo capitolo della conquista spaziale, orbitando accanto a un compagno virtuale pienamente integrato nelle attività di bordo. Una sintesi sorprendente tra leggende millenarie, tecnologia avanzata e futuro concreto.