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In un mondo sempre più connesso, dove i confini geografici si assottigliano grazie al digitale, la lingua resta una delle barriere più persistenti che limitano la fruizione globale dei contenuti video. YouTube sembra voler abbattere proprio questa barriera con una nuova funzione: il doppiaggio multilingue supportato da intelligenza artificiale.

Annunciata ufficialmente dopo un periodo di sperimentazione durato due anni, la funzionalità “Multi-language Audio” permette ai creatori di contenuti di aggiungere versioni doppiate dei propri video in varie lingue — non più solo con doppiaggi esterni, ma usando uno strumento AI che, basato sulla tecnologia “Gemini” di Google, è in grado di replicare toni, emozioni e sfumature vocali, cercando di mantenere l’originale intonazione emotiva del creatore. La promessa è ambiziosa: non solo tradurre le parole, ma trasferire anche l’anima del contenuto.

Durante le fasi pilota, questa opzione era riservata a pochi selezionati creator — celebrità del calibro di MrBeast, per esempio — ma con il rilascio ufficiale, molti più creator potranno accedere alla funzione in tempi brevi. È attesa una diffusione progressiva della novità, con l’implementazione nelle settimane successive all’annuncio.

I dati raccolti durante il test mostrano che l’impatto va oltre le attese: i video che usufruiscono del doppiaggio in lingua straniera hanno visto un aumento significativo del tempo complessivo di visione, con più del 25% delle visualizzazioni provenienti da aree dove non si parla la lingua originale del video. Nel caso del celebre chef Jamie Oliver, ad esempio, l’uso del doppiaggio ha triplicato le visualizzazioni, dimostrando che l’adozione di contenuti più accessibili linguisticamente può avere conseguenze molto pragmatica per la diffusione globale.

Accanto al doppiaggio, YouTube sta sperimentando anche una funzione correlata: il “Multi-language thumbnail”, che consente ai creatori di adeguare la grafica degli anteprima (thumbnail) dei video in base alla lingua dell’utente. Un dettaglio che può sembrare minore, ma che contribuisce in modo sostanziale a migliorare il coinvolgimento, rendendo il contenuto non solo comprensibile nella lingua parlata, ma anche immediatamente riconoscibile e accattivante per chi naviga da un’altra posizione linguistica.

Questo nuovo strumento di YouTube ha implicazioni che vanno al di là del puro intrattenimento. Innanzitutto apre opportunità per i creatori: contenuti che prima potevano restare confinati a un’audience locale ora possono parlare a un pubblico globale. Creare video diventa più che mai un investimento internazionale. E per gli spettatori, significa un’esperienza più inclusiva, dove il valore del contenuto non è limitato dalla lingua originale.

Tuttavia, come ogni innovazione di questo tipo, emergono anche interrogativi e attenzioni necessarie. Resta da capire quanto il doppiaggio generato da AI possa mantenere autenticità, quando cioè la voce sintetica riesce davvero a restituire tutte le sfumature emotive del parlato umano. Quanto saranno accurate le traduzioni, specialmente in contesti culturali, idiomatici, dove certe espressioni non si prestano a una traduzione letterale? E infine, quali saranno le implicazioni su copyright, diritti di voce, privacy, in particolare se la voce sintetica somiglia molto a quella originale, ma è generata o modificata da algoritmi?

La nuova funzione “Multi-language Audio” rappresenta un passo importante perché porta YouTube verso un’esperienza veramente globale, in cui le lingue non sono più muri da scalare ma finestre da aprire. Se ben gestita, con trasparenza, qualità e rispetto per i creatori, potrebbe davvero cambiare il modo in cui consumiamo video online, rendendoli più accessibili, più ricchi, più vicini al mondo intero — non solo a chi parla la lingua originaria.

Di Fantasy