Nel vortice in cui viviamo — dove il tempo scarseggia, le distrazioni abbondano, e il carico informativo sembra crescere ogni giorno — imparare come adulto diventa una sfida più grande che mai. Leggere libri rimane un’attività importante, ma quanti di noi finiscono davvero un libro, riescono a mettere in pratica quello che imparano, o si ricordano di ciò che ha contato davvero? È in questo spazio che si inserisce Aibrary, l’ultima proposta di Ouraca Inc., startup di Silicon Valley, che vuole offrire non solo contenuti intelligenti, ma un sistema educativo che si adatta a chi sei, come parli, cosa ti serve e quando.
Se provi a pensare a molte app di apprendimento oggi, scopri che tendono a somigliare: riassunti di libri, podcast, newsletter, un mix di frammenti d’informazione. Ma quel che manca spesso è il collante: qualcosa che leghi questi frammenti ai tuoi obiettivi personali, che li rendano parte reale della tua vita quotidiana, non solo qualcosa che “potresti ascoltare quando hai tempo”.
Aibrary parte da una premessa diversa: l’apprendimento lungo tutta la vita (lifelong learning) non è un sussidio, ma una pratica che va coltivata con personalizzazione, riflessione, pratica, voce originale. Il progetto vuole:
- trasformare libri e contenuti esperti in percorsi che parlano della tua vita, non solo di idee generali;
- seguire i tuoi obiettivi, quelli che scegli tu, e far sì che il contenuto si adatti via via che cambi;
- ridurre le frizioni: meno prompt complicati, meno “scrollare per trovare qualcosa”, più ascoltare, fare riflettere, applicare.
Per capire cosa Aibrary offre realmente, è utile immergersi in alcuni dei suoi elementi più originali. Non sono solo trucchi di marketing: sono soluzioni concrete a problemi che molti sperimentano.
Uno dei feature più affascinanti è questo “gemello d’idea” (Idea Twin): un podcast che non è solo “ascoltare qualcuno parlare del libro”, ma una conversazione che coinvolge la tua voce interiore, che ti mette alla prova, che riflette i tuoi dubbi, le tue domande, le tue prospettive. In pratica, l’AI “tu riflessa” che ti stimola, ti dialoga, ti spinge a pensare. Molti utenti lo descrivono come “immersivo”, “come discutere con me stesso/a”, perché il tono, le domande, i focus sono tarati su ciò che tu sei.
Non si tratta solo di uno strumento passivo che “ti dà contenuti”: Aibrary mette a disposizione una squadra di mentori AI. Nova si occupa di mindset e crescita personale, Orion è il curatore della conoscenza (ti aiuta a scegliere cosa leggere, cosa esplorare), Atlas è il mentore dell’azione e della responsabilità — perché apprendere non serve a nulla se non c’è qualche effetto concreto.
Daily bites — piccole pillole quotidiane —, sfide settimanali, riflessioni mensili: l’idea è che il progresso non sia solo accumulo di informazioni, ma viaggio con tappe. E che queste tappe si aggiustino mano a mano che impari, che fai e che rifletti. Non serve aver tempo tutto il giorno: serve che il tempo che hai sia usato bene, con contenuto rilevante.
Aibrary insiste molto su questo: non vuole che l’apprendimento sia superficiale, che si faccia affidamento su citazioni prese qua e là o articoli virali. Piuttosto, il nucleo è la lettura di libri, di opere autorevoli, integrate da intuizioni esperte, strutturate con strumenti che aiutano a comprendere, riflettere, applicare. Inoltre c’è una grafica della conoscenza (knowledge graph) che aiuta a situare le idee, a collegarle, a evitare che l’apprendimento sia una giungla di concetti disorganizzati.
Uno degli assunti fondamentali è che “non hai molto tempo”. Si trasforma il libro in episodi da ascoltare: mentre fai la spesa, guidi, fai attività domestica, o anche brevi pause. Perché l’apprendimento non sia percepito come un ulteriore compito, ma qualcosa che si infila bene nella tua routine.