Nell’ecosistema B2B, le imprese cercano costantemente strumenti d’intelligenza artificiale che non siano solo potenti, ma anche integrati, semplici da adottare e privi di ostacoli tecnici o economici. È in questo contesto che Zoho — noto fornitore di soluzioni SaaS aziendali — compie una mossa audace: introdurre funzionalità agentiche gratuitamente all’interno del proprio ecosistema, con l’obiettivo di superare le resistenze all’adozione dell’IA nelle aziende.
Quando Zoho annuncia che queste nuove funzionalità AI agentiche arrivano “senza costi aggiuntivi” all’interno delle sue suite — Collaborazione, Customer Experience, Risorse Umane — non si tratta semplicemente di un’offerta promozionale, ma di una scommessa sul fatto che proprio uno degli ostacoli più grandi all’adozione dell’IA nelle imprese — l’integrazione, i costi nascosti, la difficoltà nel far comunicare moduli diversi — possa essere superato dalla potenza della piattaforma unificata di Zoho. Il suo CEO, Mani Vembu, sottolinea che molti progetti AI falliscono non tanto per la tecnologia, quanto per problemi legati alla preparazione dei dati, alle integrazioni complesse o a costi troppo elevati. Con questa mossa, Zoho cerca di affrontarli tutti insieme.
Entrando nel concreto, nella sfera della Collaborazione Zoho introduce funzionalità “Ask Zia” che mettono in comunicazione vari strumenti (Mail, Cliq, Sheet, Tables) per eseguire task multi-passaggio. L’idea è che un utente possa dire: “Trova le email da X, riassumile in un documento, mandalo a Y” e il sistema lo faccia da sé, incrociando mail, fogli, documenti. Zoho introduce anche un agente che converte in automatico query via email in lead all’interno del CRM: una pipeline che collega strumenti di posta e gestione dei contatti. Nel modulo Tables si arricchiscono funzionalità legate all’automazione dei dati: creazione automatica di basi (AI Base Creation), estrazione di parole chiave, analisi del sentiment, rilevamento della lingua.
Nel dominio del Customer Experience, Zoho integra agenti “pre-costruiti” per Desk (il suo sistema di ticketing): agenti come il “Resolution Expert” che documentano e analizzano le pratiche risolutive per migliorare le risorse self-help e rendere più efficiente la risposta automatica. È un modo per portare l’IA all’interno del flusso di assistenza clienti, non come componente aggiuntiva, ma come supporto intrinseco. Sul fronte Risorse Umane, Zoho Recruit ottiene strumenti di candidate matching e job matching, dove l’IA contestualizza informazioni su candidati e ruoli per suggerire accoppiamenti più intelligenti. In più viene generato automaticamente un assessment completo (domande, risposte, punteggi) per velocizzare le valutazioni delle candidature. Queste funzioni rientrano in una strategia più ampia che ruota intorno a “Zia Hubs” e al modello proprietario di Zoho, “Zia LLM”.
Quello che emerge è una visione: l’agentic AI non come optional o componente accessorio, ma come materia integrante dell’app. Zoho intende che gli agenti operino “dietro le quinte”, sfruttando il suo stack unificato (la struttura software comune a tutte le sue app) per evitare che gli utenti debbano affrontare problemi di compatibilità, configurazioni profonde o integrazioni manuali. Gli agenti, insiste l’azienda, possono sfruttare dati già presenti, moduli già collegati, e restare “invisibili” nella loro efficacia.