Immagine AI

Quando si pensa ai droni impiegati per la sicurezza pubblica, l’immagine che sovente balza alla mente è quella di un occhio che sorvola, monitora, trasmette immagini e segnala situazioni potenzialmente pericolose. Ma oggi Wrap Technologies annuncia qualcosa di diverso, un passo audace che mira a trasformare il drone da semplice spettatore a un agente attivo di interdizione — pur con un vincolo importante: non letalità.

Wrap ha lanciato il suo sistema denominato DFR-X (Drone First Responder – X), una “payload” specializzata progettata per integrarsi su piattaforme drone già esistenti, dotandole di capacità operative che vanno oltre la sorveglianza. Con essa, il drone può non solo osservare e comunicare, ma anche “intervenire” in modo controllato — ad esempio dissuadendo, intralciando o ritardando comportamenti sospetti — prima ancora dell’arrivo delle forze sul posto.

Una delle caratteristiche tecniche che fa da fulcro del sistema DFR-X è l’integrazione della tecnologia BolaWrap di Wrap. Tradizionalmente impiegata come dispositivo non letale da terra, la sfera dell’innovazione sta nel trasferire quella tecnologia su un drone: DFR-X incorpora una struttura modulare a sei cassette (six-cassette payload) controllabile da remoto, con interfacce standard (ad esempio UART) affinché possa essere montata su droni “eterogenei” – ossia non specifici per un singolo modello.

Il sistema è stato finora sottoposto a test interni di fase II da parte di Wrap, validando il meccanismo di remote deployment elettrico del modulo MERLIN (nome interno del payload) e dimostrando che l’assemblaggio e le operazioni remote sono tecnicamente fattibili. Con ciò, l’azienda intende uscire dallo stadio R&D e passare alla produzione commerciale.

L’obiettivo dichiarato è ambizioso: trasformare il concetto di “drone come primo soccorritore” da mera sorveglianza a intervento attivo in scenari di sicurezza pubblica. Secondo la comunicazione ufficiale, il payload DFR-X potrebbe essere impiegato in scuole, comunità, spazi pubblici, così come in operazioni urbane sofisticate, dove l’agilità operativa e la rapidità di risposta sono cruciali.

È importante sottolineare che Wrap pone grande enfasi sull’aspetto etico e operativo: il sistema è pensato per essere usato sotto politiche ben definite, da personale addestrato, rispettando rigidissimi protocolli di sicurezza. Non è, insomma, un gadget militare venuto dal futuro, ma uno strumento che mira a offrire una “opzione responsabile” nel continuum tra sorveglianza e intervento — meno dannoso rispetto all’uso di forza letale, ma più incisivo rispetto al semplice video.

Dal punto di vista strategico, il lancio di DFR-X rappresenta la prima incursione concreta di Wrap nel mercato dei sistemi UAS (Unmanned Aerial Systems) per l’applicazione a sicurezza e ordine pubblico. L’azienda intende accompagnare il lancio con pacchetti che includono formazione, assistenza introduttiva, supporto all’integrazione operativa e alle policy. Le pre-ordinazioni per il MERLIN-Interdictor, ovvero il payload DFR-X, sono previste a partire dal 17 novembre 2025.

Con il DFR-X e il MERLIN-Interdictor, Wrap Technologies propone una visione nuova e audace per il futuro dei droni nella sicurezza pubblica: non più spettatori silenziosi, ma attori che possono intervenire con misure misurate e controllate.

Di Fantasy