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Il mondo dei media digitali e dell’Intelligenza Artificiale è nel pieno di una complessa rinegoziazione dei termini di collaborazione, o di conflitto, tra i giganti della tecnologia e i creatori di contenuti. In questo scenario in evoluzione, People Inc., uno dei maggiori organi di informazione degli Stati Uniti e società controllata da IAC, ha compiuto un passo significativo, unendosi per la prima volta al nuovo Publisher Content Marketplace di Microsoft. Questa partnership non solo rafforza la nuova piattaforma di scambio dati di Microsoft, ma mette in luce una crescente divisione tra gli approcci etici e commerciali dei Big Tech nei confronti della proprietà intellettuale.

L’annuncio della collaborazione è stato dato da IAC durante la presentazione dei suoi utili del terzo trimestre. People Inc., che in precedenza era nota come Dotdash Meredith e detiene un vasto portfolio di oltre 40 importanti pubblicazioni, tra cui People, Life e Food & Wine, è entrata a far parte come partner del Marketplace lanciato da Microsoft lo scorso settembre.

Questo Marketplace è una piattaforma sperimentale concepita per consentire alle aziende di AI di acquistare dati verificati per l’addestramento dei modelli. La filosofia di base, e il fattore di differenziazione cruciale, è il modello di pagamento a consumo, in cui i contenuti sono disponibili per gli utenti dell’AI in base all’utilizzo effettivo.

Neil Fogel, CEO di People, ha lodato pubblicamente l’approccio di Microsoft, dichiarando che l’azienda è “una delle poche disposte a pagare equamente i creatori di contenuti per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale”. Ha anche confermato che Microsoft Copilot sarà il primo acquirente su questo mercato. Fogel ha sottolineato che questo contratto si differenzia nettamente dal precedente accordo di licenza stretto con OpenAI, che era strutturato come un patto “all-you-can-eat”, che implicava il trasferimento di tutti i diritti in un’unica soluzione. Per People, ciò che conta davvero è che, indipendentemente dal metodo, i loro contenuti siano “rispettati e giustamente compensati”.

L’accordo con Microsoft assume un significato ancora più profondo alla luce del declino drammatico del traffico generato da Google verso i siti web di People. Nello stesso rapporto sugli utili, IAC ha rivelato che la nuova funzionalità “Panoramica AI” (AI Overview) di Google ha drasticamente ridotto il traffico in entrata. Soltanto due anni fa, la Ricerca Google rappresentava il 54% del traffico totale di People; nell’ultimo trimestre, questa percentuale è crollata al 24%, dimezzandosi.

Questo calo è direttamente collegato alla funzionalità di Google che fornisce risposte immediate e sintetizzate, derivate dai contenuti degli editori, direttamente nella pagina dei risultati di ricerca, senza indirizzare l’utente al sito originale.

Il CEO Vogel ha criticato aspramente Google, definendola una “cattiva azienda” che analizza i contenuti multimediali “senza autorizzazione per l’addestramento dell’intelligenza artificiale”. Una lamentela chiave del settore è l’incapacità degli editori di distinguere tra i bot di Google utilizzati per la ricerca tradizionale e quelli utilizzati per l’addestramento dell’AI, rendendo difficile bloccare selettivamente solo l’uso a fini di AI.

Per contrastare l’uso non autorizzato e non compensato dei propri contenuti da parte di altri crawler di AI, People ha adottato misure difensive, utilizzando la tecnologia di infrastruttura web di Cloudflare per bloccare tutti i crawler AI, ad eccezione di quelli di Google.

Questa strategia di blocco si è dimostrata estremamente efficace, come ha ammesso Vogel, il quale l’ha definita “il catalizzatore che ha spinto la maggior parte delle aziende di intelligenza artificiale ad avviare trattative”. Questa mossa ha essenzialmente creato una scarsità artificiale di dati di alta qualità, costringendo le aziende di AI a sedersi al tavolo delle trattative. Il successo di questa tattica, culminato nell’accordo con Microsoft, suggerisce che People è ben posizionata per stringere ulteriori contratti di licenza in futuro, stabilendo un nuovo modello di compensazione equa per il settore dei contenuti nell’era dell’Intelligenza Artificiale.

Di Fantasy